Appello di Valditara ai sindaci: 10 punti per fare scuole "belle"
L'appello in 10 punti del ministro dell'Istruzione ai sindaci per realizzare scuole "belle": cos'ha detto Valditara sull'importanza della bellezza
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha lanciato un appello ai sindaci italiani, proponendo 10 punti per rendere le scuole più belle, accoglienti e funzionali. L’iniziativa promuove l’idea che la scuola non sia solo un contesto adibito all’istruzione, ma anche un luogo fisico capace di favorire il benessere e la crescita culturale degli studenti, stimolando creatività, inclusione, partecipazione e senso di appartenenza.
L’appello in 10 punti di Valditara ai sindaci per fare le scuole “belle”
Il ministro Giuseppe Valditara ha presentato un appello ai sindaci italiani per promuovere un modello di edilizia scolastica basato su 10 punti fondamentali. L’iniziativa è stata illustrata durante la presentazione del programma nazionale Fai per la scuola 2025-2026, che si è tenuta il 29 ottobre nella sala Aldo Moro del ministero dell’Istruzione e del Merito.
“Quando mi sono insediato, ho trovato una bellissima ricerca disposta dal mio predecessore che però giaceva in un cassetto – ha raccontato Valditara -. Erano 10 punti, tra l’altro anche Renzo Piano aveva collaborato, per costruire delle scuole belle, perché le scuole devono essere belle. E mi sono chiesto che senso abbia lasciarla in un cassetto. Mandiamola ai sindaci e ai presidenti di Provincia di tutta Italia perché le nuove scuole siano ispirate a questi canoni”.
Il ministro ha poi spiegato che una legge del 1949 prevede che una parte delle risorse destinate alla costruzione di una scuola dovrebbe essere investita nella realizzazione di un’opera d’arte all’interno del plesso. Da qui il suo invito ai primi cittadini: “Applichiamola questa legge, utilizziamo le risorse per fare anche delle opere d’arte nelle scuole“.
Valditara ha proseguito: “D’altra parte io vado spesso a inaugurare scuole e trovo delle autentiche opere d’arte. Ed è importante che le scuole siano belle, luminose, che i colori siano quelli più adeguati, che le finestre e gli spazi siano quelli più idonei. Che la qualità dell’aria, l’insonorizzazione sia scelta con consapevolezza. Perché la scuola deve essere un luogo bello dove si insegna e si studia con piacere“.
Cos’ha detto Valditara ai giovani sull’importanza della bellezza
Durante il suo intervento, Valditara si è rivolto direttamente ai giovani presenti, sottolineando il valore educativo e formativo della bellezza.
“Educare l’anima alla bellezza è particolarmente importante, perché significa lanciare il messaggio ad ogni giovane che ognuno di noi può coltivare dentro di sé la bellezza – ha detto il ministro -. La bellezza la possiamo possedere tutti. È qualcosa che può arricchire l’anima di ciascuno di noi, bisogna soltanto raffinare costantemente le nostre esperienze, quindi la nostra vita. Il contatto con il bello ci fa maturare, ci arricchisce, ci riempie l’anima di bellezza“.
Per questo motivo, “ho voluto fortemente inserire la Storia dell’arte, oltre alla Storia della musica, sin dalle scuole elementari, sin da quando un bambino è ancora alle prime armi con carta e penna, con l’educazione, con l’istruzione, con il mondo della formazione. Perché gli si apre un mondo”, ha specificato il ministro.
Infine, Valditara ha annunciato che a breve partirà un’iniziativa nelle scuole per educare gli studenti al rispetto dell’ambiente e della natura nelle città. “La cultura del rispetto verso le persone, i beni, l’ambiente, il patrimonio pubblico, è fondamentale per far sì che la nostra sia una civiltà all’altezza del suo passato, all’altezza di quel patrimonio che abbiamo ereditato, all’altezza di quelle generazioni che hanno saputo coltivare l’arte del bello. È una grande sfida, e la percorreremo insieme”, ha concluso il ministro dell’Istruzione.
In altre parole, Valditara invita le nuove generazioni a riconoscere che la bellezza non è un vezzo, ma una dimensione educativa e civile: vivere in spazi ben progettati significa sentirsi valorizzati, responsabilizzati e parte di una comunità che rispetta l’ambiente e il patrimonio comune.
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