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Bocciato alla Maturità, vince al Tar: "Commossi dal tema” iStock

Bocciato alla Maturità, vince al Tar: "Commossi dal tema”

Uno studente di 20 anni pakistano ha vinto il ricorso al Tar dopo una battaglia legale di tre mesi, i prof e i compagni lo hanno sempre sostenuto

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Agli esami di Maturità era stato bocciato ma, dopo una battaglia legale durata diversi mesi, uno studente di origine pakistana è finalmente riuscito a ottenere il suo diploma. Il ragazzo è sempre stato sostenuto dai docenti e dai suoi compagni di classe, ora può lasciare i banchi di scuola dove era tornato nell’anno scolastico 2025/2026.

Il ricorso al Tar contro la bocciatura

Un ventenne pakistano era stato l’unico a essere bocciato alla Maturità 2025 nella scuola Itis Belluzzi-Fioravanti di Bologna. Il mancato ottenimento del diploma aveva generato un moto di solidarietà da parte dei compagni di scuola e dei professori che hanno sempre sottolineato l’impegno e la dedizione dello studente nello studio.

Dopo una battaglia legale durata tre mesi, pochi giorni fa il Tar ha accolto il ricorso e il giovane è finalmente diplomato.

Il ricorso al Tar era stato fatto ad agosto con il sostegno di una ventina tra docenti, ex compagni di classe, amici e cittadini, che si erano ribellati a quella bocciatura ritenuta ingiusta.

Il 4 settembre il Tar aveva accolto le richieste degli avvocati e aveva disposto che una commissione riesaminasse le prove scritte dello studente. Dopo tre settimane, il 24 settembre, la commissione ha deciso che il ragazzo potesse avere il suo diploma sulla sola base delle prove scritte, quindi senza dover sostenere di nuovo la prova orale.

La prova d’italiano dello studente

Nel ricorso, come riporta Il Corriere della Sera, i legali dello studente avevano rilevato violazioni normative rispetto agli strumenti compensativi che, in sede di esame, spettano agli studenti Bes, con bisogni educativi speciali, categoria ampia in cui rientrano anche lo svantaggio linguistico e socio-culturale.

Inoltre gli avvocati hanno fatto riferimento alla prova di italiano, dove l’indicazione era di non guardare alla forma, ma alla sostanza del testo.

“Quando abbiamo letto la prova di italiano – hanno affermato i legali – ci siamo commossi per il contenuto, parlava di rispetto, ma gli erano stati segnati in rosso errori di sintassi e di grammatica. Sulla base del contenuto quella prova non poteva essere considerata insufficiente”.

Nel ricorso infatti si legge: “La Commissione d’esame ha errato anche nel valutare le prove: basti leggere la prova scritta d’italiano, dalla scelta della traccia ai contenuti della stessa, per avvedersi della profondità e dello spessore del ragazzo”.

Il sostegno dei compagni

Lo studente ventenne, nella sua battaglia legale, ha sempre ricevuto il sostegno dei compagni di scuola e degli insegnanti. Dopo la bocciatura, i ragazzi avevano scritto una lettera aperta in cui raccontavano l’impegno e i sacrifici del giovane per studiare.

I compagni avevano spiegato che il ventenne si alzava alle 5 del mattino per essere a scuola puntuale e aveva fatto pochissime assenze, oltre a non aver avuto alcun debito formativo.

“Il ragazzo – hanno scritto nel ricorso i due avvocati – è sempre stato promosso, mai un debito in cinque anni; nell’ultimo triennio l’ammissione alla classe successiva è sempre stata deliberata all’unanimità del consiglio di classe ed è stato ammesso alla maturità con voto unanime del consiglio di classe”.

Con la vittoria del ricorso, ora lo studente può lasciare la scuola e iniziare una nuova vita.