
Bonus continuità didattica per i docenti, cos'è e come funziona
Il bonus continuità didattica è un'incentivo del Ministero dell’Istruzione rivolto ai docenti di ruolo che hanno scelto di non cambiare sede
Per permettere agli studenti delle scuole di seguire un percorso lineare e senza interruzioni, è importante che i docenti restino gli stessi per tutti gli anni della scuola superiore, media o elementare. Se in una classe si continuano a cambiare gli insegnanti, questo si traduce in una perdita di tempo e un rallentamento nella formazione perché sia i ragazzi che i nuovi docenti dovranno prima conoscersi e trovare un equilibrio tra loro. Per evitare questa situazione, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto un incentivo rivolto ai docenti di ruolo.
Cos’è il bonus continuità didattica
Il bonus continuità didattica è riservato ai docenti di ruolo che, nel triennio 2021/22 – 2023/24, hanno scelto di non cambiare sede scolastica. L’obiettivo dell’iniziativa è infatti proprio quello di ridurre l’instabilità dovuta alla mobilità del personale scolastico.
Agli insegnanti idonei a ottenere il bonus spetta una cifra che varia tra i 200 e i 500 euro. La cifra non è fissa perché dipende dal numero di docenti beneficiari, dalle risorse complessivamente disponibili e dalla contrattazione d’istituto che stabilisce i criteri interni di ripartizione.
Il ministero eroga i fondi agli Istituti e saranno poi questi ultimi a distribuirli ai singoli docenti. L’incentivo punta a rafforzare la permanenza degli insegnanti negli stessi istituti scolastici perché si ritiene che ciò influisca positivamente sul rendimento degli studenti, migliori la coesione didattica e riduca anche la frammentazione educativa.
Come richiedere il bonus continuità didattica e requisiti
Per ottenere il contributo, gli insegnanti sono tenuti a soddisfare due condizioni, ovvero non aver richiesto di cambiare sede o mutare gli incarichi temporanei nel periodo di tre anni che va dal 2021-22 al 2023-24 e aver totalizzato almeno 480 giornate di attività lavorativa complessiva nello stesso lasso di tempo.
Coloro che sono interessati a fare domanda per il bonus devono compilare un modulo di autodichiarazione allegato alla disposizione ministeriale da inviare per posta elettronica all’indirizzo e-mail della propria istituzione scolastica. Il termine per l’invio della richiesta è non oltre il 18 agosto 2025.
Ogni insegnante è obbligato a controllare con cura i dati forniti, poiché se si inseriscono false informazioni si può incorrere in responsabilità legali oltre che nella privazione dell’incentivo. Sono poi le amministrazioni scolastiche a occuparsi di raccogliere le istanze e di inoltrarle agli uffici preposti, i quali procederanno all’accertamento dei presupposti e al conseguente versamento del premio.
Il bonus continuità didattica per il 2024-2025
Sempre nell’ambito del bonus continuità didattica, si segnala che un ulteriore sostegno economico è riconosciuto anche per l’anno scolastico 2024-25 rivolto ai docenti residenti o domiciliati in una provincia diversa da quella della scuola di titolarità, a condizione che non abbiano presentato alcuna domanda di mobilità nel quinquennio 2018/19 – 2022/23.
Per questa categoria, il DM 258 del 30 settembre 2022 ha stanziato un budget di 30 milioni di euro, di cui 20 milioni già assegnati tramite il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF).
Un’altra agevolazione per gli insegnanti è la carta del Docente del valore di 500 euro (almeno fino all’anno scolastico 2024/2025) da usare per l’acquisto di libri, testi digitali, riviste, hardware, software, e per l’iscrizione a corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, corsi di laurea, master universitari. La somma può essere utilizzata anche per comprare biglietti d’accesso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo.