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Il professore e virologo Roberto Burioni Ipa

Burioni e gli studenti che tirano uova: addio, dove "insegnerà"

Tirando in ballo una storia di studenti che tirano uova, il professor Roberto Burioni ha spiegato la sua scelta di dire addio: ecco dove "insegnerà"

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Ospite di “Che Tempo Che Fa”, dove ormai è una presenza fissa da qualche tempo, il virologo Roberto Burioni è intervenuto per spiegare dove andrà a “insegnare” da oggi in poi e perché ha preso questa decisione. Per svelare le motivazioni che si celano dietro la sua improvvisa e radicale scelta, il professore ha spiegato di essere stanco degli “studenti che lanciano le uova“: meglio tenere una lezione con meno “pubblico”, ma motivato a seguirlo, che averne tanto ma intenzionato solo a denigrare il suo lavoro.

Roberto Burioni, dove “insegnerà” da oggi in poi

Roberto Burioni è stato intervistato da Fabio Fazio, che gli ha chiesto quali sono stati i cambiamenti che hanno riguardato la sua attività di divulgatore scientifico. “Ho spostato la mia divulgazione dai social in un posto più protetto”, ha svelato il virologo.

Il conduttore della trasmissione in onda ogni domenica sera sul Nove ha svelato che i social hanno parlato di Burioni anche se ormai non è più sui social “tradizionali”. Il docente universitario ha commentato dando una spiegazione profonda in merito alla sua scelta: “La scienza non è un’opinione politica dove ognuno può dire la propria. E neanche si può decidere chi ha ragione con il televoto. C’è chi ha ragione perché ha i dati dalla sua parte e chi non li ha”.

L’insegnante universitario ha poi aggiunto: “Nel mio caso ho immaginato che per un professore fare lezione in un’aula dove ci sono solo cento studenti interessati è molto meglio che fare lezione in un’aula dove ci sono cinquemila studenti: ci sono quei cento interessati, ma ce ne sono anche cento che tirano i pomodori e le uova. Ecco, secondo me fare lezione con cinquemila persone e tutta questa confusione, è peggio per gli studenti interessati, anche per quelli non interessati. L’unico che ci guadagna è il proprietario dell’aula se fa pagare il biglietto di ingresso.

Roberto Burioni ha fatto una scelta precisa e d’ora in poi “insegnerà” facendo divulgazione scientifica online su Substack, come già annunciato sui social.

L’annuncio dell’addio su Facebook

Proprio in un post su Facebook, il professor Roberto Burioni aveva deciso di dire basta, chiudendo la sua pagina di divulgazione su Facebook, dopo dieci anni di attività. Oggi la situazione è molto diversa: “Il mondo è cambiato, è arrivata e fortunatamente passata una pandemia, la scienza ha fatto passi da gigante, ma anche l’ignoranza non è rimasta ferma (basta guardare chi è il ministro della Sanità negli USA)”.

Ai follower il docente ha svelato che “è arrivato il momento di cambiare”, lasciando i social tradizionali e approdando Substack, dove i suoi contenuti saranno a pagamento. “Così chi vuole sputare dovrà lasciare in ogni caso un numero di carta di credito. La quota mensile sarà irrisoria (sto cercando di capire come fare per non dovere pagare io, perché ci sono dei costi fissi sulle transazioni, penso che sarà meno di 2 euro) e non mi arricchirà certamente: servirà per ora a tenere lontani quelli che non sono interessati”.

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