Caso Scurati, saltato anche il monologo di Terranova su studenti
Scurati ma non solo: anche il monologo della scrittrice Nadia Terranova sulle manganellate agli studenti a Pisa non è stato trasmesso a Chesarà
Il “caso censura” relativo al monologo di Antonio Scurati saltato a ‘Chesarà‘ si arricchisce di nuovi elementi: nella stessa trasmissione, condotta da Serena Bortone, non è mai stato trasmesso anche il testo di un’altra scrittrice italiana, Nadia Terranova, preparato dopo gli episodi di violenza delle Forze dell’ordine nei confronti degli studenti in corteo a Pisa il 23 febbraio 2024. Ecco cosa ha detto Terranova.
- Cosa ha detto Nadia Terranova sul monologo per Chesarà
- Il testo del monologo di Nadia Terranova sugli studenti
- Chi è Nadia Terranova
Cosa ha detto Nadia Terranova sul monologo per Chesarà
La scrittrice siciliana Nadia Terranova in un’intervista a ‘Il Manifesto’ ha rivelato che anche lei avrebbe dovuto tenere un monologo a ‘Chesarà’, la trasmissione di Rai 3 condotta da Serena Bortone al centro delle polemiche per il caso Scurati.
“La redazione – ha raccontato Terranova a ‘Il Manifesto’ – mi aveva invitata a scrivere un monologo, che io stessa avrei dovuto leggere, in cui avrei dovuto declinare nel presente, e precisamente nelle parole della politica, il senso classico della Hybris. L’ho fatto, ma il testo non è stato reputato adatto alla puntata“.
La scrittrice ha spiegato che mai le era capitata una cosa del genere: “Ho lavorato per diverse trasmissioni radiofoniche della Rai e nessuno ha mai avuto a che ridire sui miei testi, né ho avuto la sensazione che ci fossero pressioni di qualsiasi genere”. “Ho sempre potuto lavorare bene e con grande libertà”, ha aggiunto, e per questo “sono rimasta abbastanza stupita quando mi è stato chiesto di cambiare il mio monologo“.
“Evidentemente – è andata avanti Terranova – ci sono dei temi di cui è meglio non parlare. Io l’ho sperimentato con il mio monologo sulle cariche agli studenti di Pisa, ma come vediamo non è l’unico caso”, ha affermato riferendosi al caso di Antonio Scurati, la cui ospitata a ‘Chesarà’ in cui doveva leggere il suo monologo sul 25 aprile è stata annullata.
“A me sembra che quasi ci si aspetti una forma di autocensura – ha continuato Terranova a ‘Il Manifesto’ -. Quando ho raccontato questa vicenda alle persone che conosco mi è stato detto: ‘beh, ma che ti aspettavi?'”. La scrittrice siciliana ha definito tutto questo “terribile“. E ha aggiunto: “Come se si desse per scontato che si possa essere scomodi ma solo fino a un certo punto”.
Il testo del monologo di Nadia Terranova sugli studenti
‘La Repubblica’ ha pubblicato il testo del monologo di Nadia Terranova che non è mai andato in onda perché “bloccato dalla tv di Stato“. Lo riportiamo, interamente, qui di seguito.
“Adesso narrerò un apologo ai giudici. Uno sparviero, dopo aver ghermito un piccolo usignolo variopinto, lo trascinò in alto fra le nubi, e quello, trafitto dagli artigli ricurvi, piangeva di dolore. Allora lo sparviero gli disse: ‘Infelice, di che ti lamenti? Sei preda di uno più forte di te; dove ti porto io, tu andrai, anche se canti; ti divorerò o ti libererò a mio piacere. Stolto è chi combatte i più forti: non riporterà alcuna vittoria e, oltre al danno, dovrà subire la beffa'”.
“L’apologo dello sparviero e dell’usignolo è la prima favola della storia della letteratura occidentale. Si trova nelle ‘Opere e i giorni di Esiodo’, un poema del settimo secolo a. C., ed è curioso che la favola sia anche una delle prime riflessioni della nostra civiltà sulla Hybris, la tracotanza, che tanta parte avrà nel mondo classico. Il potere, si evince dalle parole di Esiodo, è innanzitutto un potere fisico: il più forte, il più grosso, colui che ha più armi – in questo caso, gli artigli – tiene in scacco in più debole. Partendo da qui, da una storia per bambini, la Hybris diventò nel mondo classico la più disdicevole delle violazioni: abusare di una carica, agire dentro un dislivello politico era un peccato disonorevole, la rivelazione dell’incapacità di essere all’altezza del proprio ruolo”.
“Il dovere dell’uomo che governa, proprio in virtù della propria carica divina, è ergersi al di sopra degli istinti e delle passioni proprie del piano umano. Nella ‘Politica’, Aristotele elenca i comportamenti che i tiranni devono evitare per non cadere nella Hybris, e ne individua due in particolare: percuotere i sudditi e abusare della loro giovinezza. Monica, madre di uno dei ragazzi colpiti durante la manifestazione in difesa della Palestina a Pisa, ha risposto ai giornalisti che chiedevano se avrebbe accettato delle scuse. È con le sue parole che voglio concludere”.
“A me delle scuse importa fino a un certo punto. Voglio che queste cose non succedano più. Un’amica di mio figlio è rimasta in osservazione per un trauma cranico, un altro è stato colpito all’addome e aveva sangue nelle urine, si temeva un’emorragia interna. Stiamo parlando di ragazzini, li hanno curati in pediatria”.
Chi è Nadia Terranova
Nadia Terranova è una scrittrice nata a Messina nel 1978. Dopo la laurea in Filosofia e un dottorato in Storia, ha lasciato la sua Sicilia per trasferirsi a Roma. Qui si è dedicata alla stesura del suo primo romanzo, ‘Gli anni al contrario’, pubblicato nel 2015, che ha ricevuto un grande successo sia da parte del pubblico che della critica. Con il suo primo libro Terranova ha vinto numerosi premi, tra cui il Bagutta Opera Prima, il Premio Brancati e l’americano The Bridge Book Award.
Nella sua produzione letteraria, Nadia Terranova ha sempre alternato la stesura di romanzi alla scrittura di libri per ragazzi, che gli sono valsi innumerevoli riconoscimenti. Nel 2019 il suo romanzo ‘Addio fantasmi’ è stato inserito nella cinquina finale del Premio Strega, così come il suo libro ‘Omero è stato qui’, tra i 12 finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. Nel 2022 ha vinto il Premio Andersen per il miglior libro 9/12 anni con ‘Il segreto’.
Nadia Terranova collabora con diverse testate giornalistiche, come ‘La Repubblica’ e ‘Il Foglio’, ha una rubrica su ‘Vanity Fair’ e dal novembre 2020 cura e dirige ‘K’, la rivista letteraria de ‘Linkiesta’. È tra i docenti della Scuola del libro di Roma.