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Edoardo Bove e il malore, l'appello agli studenti: "Mi sbagliavo” ANSA

Edoardo Bove e il malore, l'appello agli studenti: "Mi sbagliavo”

Edoardo Bove, parlando alla Camera per la Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare, ha rivolto un appello ai ragazzi e ai formatori

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Il 16 ottobre è la Giornata Mondiale della rianimazione cardiopolmonare. Per l’occasione, il calciatore Edoardo Bove è stato invitato a tenere un intervento alla Camera. L’atleta è stato vittima di un arresto cardiaco a dicembre 2024 e, parlando della sua esperienza, ha lanciato un appello agli studenti e ai formatori.

L’appello di Edoardo Bove agli studenti

Edoardo Bove è stato invitato a Montecitorio dall’Italian Resuscitation Council (IRC). Ricordando il malore avuto in campo nel 2024, il calciatore ha voluto evidenziare come la formazione possa contribuire a salvare la vita tanto quanto il dispositivo stesso.

“Serve informare le persone sulla rianimazione cardiopolmonare e mettere a disposizione i defibrillatori come prevede la legge”, è l’appello di Edoardo agli studenti e ai formatori, aggiungendo che “senza, la rianimazione non ha successo. Dopo aver vissuto l’evento del primo dicembre 2024, io e la mia famiglia abbiamo capito l’importanza del Dae e della formazione al suo uso che può salvare le vite”.

Lotterò perché so come ragionano i ragazzi che non ascoltano i dottori, sbagliando, come accadeva a me che ero contento di fare il corso per saltare un’ora di matematica ma poi mi distraevo”, ha concluso l’atleta invitando i giovani, invece, a porre attenzione alla formazione sul primo soccorso.

La cultura del primo soccorso a scuola

In Italia il personale scolastico deve essere formato per legge all’uso del DAE. Molti docenti e dirigenti scolastici sono inoltre impegnati nella gestione e organizzazione dei corsi di primo soccorso per gli studenti.

Come si legge nelle linee d’indirizzo per la realizzazione delle attività di formazione sulle tecniche di primo soccorso del Ministero dell’Istruzione, il First Aid ha un potenziale valore salvavita e di salvaguardia della salute e dell’integrità fisica che permette di conoscere alcune manovre che, se messe in pratica “con tempestività ed adeguatezza metodologica, possono avere valore determinante per la sopravvivenza del paziente, mentre altre, nel caso non esista
un immediato pericolo di vita, possono essere comunque fondamentali per evitare complicanze o ulteriori compromissioni”.

Per quanto riguarda la formazione sulle tecniche di primo soccorso, questi corsi, oltre ad arricchire culturalmente i giovani, rappresentano un fattore determinante per una drastica riduzione della mortalità evitabile nel nostro Paese, grazie al fatto che i cittadini del futuro conosceranno e sapranno mettere in opera le procedure immediatamente necessarie per fare fronte alle situazioni di emergenza sanitaria.

Cosa è successo a Edoardo Bove

Il 1° dicembre 2024 Edoardo Bove, durante la partita Fiorentina-Inter, è crollato a terra privo di sensi. L’atleta ha avuto un arresto cardiaco ed è stato portato all’ospedale di Careggi.

Durante il trasporto al calciatore sono state prestate le prime cure a cui il giocatore della Fiorentina ha risposto positivamente, mostrando chiari segnali di ripresa e iniziando a respirare autonomamente. Decisivo sarebbe stato proprio l’uso del defibrillatore.

Successivamente, ricordando il malore, Bove ha raccontato di essersi “accasciato per far finta di allacciare le scarpe, perché non stavo bene. E lì secondo me ho fatto peggio: quando mi sono rialzato, sono andato giù“.

Il giocatore ha detto di non aver avvertito alcun segnale prima di perdere i sensi. “So che per ogni persona è differente, ma da parte del mio cuore non ho avuto avvisaglie. Mi sono svegliato – ha spiegato – senza ricordare nulla del percorso in ambulanza. Niente. Quando mi sono svegliato mi toccavo le gambe, la testa: pensavo di aver fatto un incidente. Anche in ambulanza ho fatto un bel casino”.