Educazione sessuale a scuola, Crepet controcorrente: la polemica
Paolo Crepet, andando un po' controcorrente, lancia una polemica per quello che riguarda l'educazione sessuale a scuola: chi la dovrebbe fare?
L’educazione sessuale vietata alle scuole medie e concessa solo alle superiori ha scatenato un ampio dibattito nel nostro Paese, tra favorevoli e contrari a quanto deciso dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e quanto presentato nel testo definitivo del suo Ddl. A intervenire su un tema così delicato ci ha pensato anche Paolo Crepet: lo psichiatra e sociologo, però, è andato un po’ controcorrente sulla tematica dell’educazione sessuale a scuola, alimentando ancora di più la polemica con la sua provocazione.
Sull’educazione sessuale a scuola Crepet lancia una provocazione
In un’intervista rilasciata a Il Tempo, Paolo Crepet si è domandato: “Ma cosa si intende al di là dello slogan? Per dire: nei temi c’è un titolo e poi c’è uno svolgimento. Qual è lo svolgimento? Cosa vuole dire l’educazione sessuale-affettiva obbligatoria alle scuole medie? Chi va ad insegnare chi e con quale curriculum? L’educazione di questo tipo ai ragazzi la fa il prete? Oppure l’insegnante di biologia? O un altro? Chi?”. Queste le domande che si è posto il sociologo.
Crepet si è anche dato una risposta, sottolineando che nessuno lo sa, vista “la superficialità di questo discorso. Non c’è risposta su questo. Quindi non so che dire”, ha poi aggiunto in merito al dibattito nato dall’emendamento della Lega che ha esteso il divieto di parlare di tematiche sessuali anche alle scuole medie.
Lui non è favorevole e non è nemmeno contrario: “Se va bene o va male questa cosa dell’obbligatorietà o meno dell’educazione sessuale-affettiva alle scuole medie non lo so, non lo capisco. Rispondo: boh. Non entro per nulla nella polemica, sto molto prima. Mi domando: chi lo deve fare? In quali orari? Chi va dai ragazzi avendo cognizione di causa? Con quali competenze?”, ha spiegato Paolo Crepet, aggiungendo poi: “Francamente non ho capito l’argomento. Faccio tanta fatica, in questo senso, nel seguire chi la propone”.
Secondo Crepet l’educazione sessuale è un argomento “sovrastimato”
Durante l’intervista, la giornalista del quotidiano ha cercato di approfondire questa tematica, sottolineando che i tempi sono cambiati e gli adolescenti di oggi possono reperire facilmente notizie relative all’argomento. Paolo Crepet ha risposto che oggi “gli stimoli sono anche troppi, non so se i parlamentari conoscono i ‘giri’ dei giovani. C’è oggi un’anticipazione di età: quello che un tempo succedeva alle scuole superiori adesso accade alle scuole medie. La curiosità, nata con l’adolescenza, ora è in pre-adolescenza. Pertanto, a maggior ragione: come si fa ad essere d’accordo o contro?”, ha ribadito lo psichiatra torinese.
Nel suo intervento, infine, Paolo Crepet ha aggiunto oggi “i ragazzini sono dentro ad un oceano di informazioni di vario genere. Stanno sempre sugli smartphone. E hanno la loro visione sul sesso: c’è a chi interessa di più, a chi meno”.
Secondo il sociologo “i docenti che lavorano tutte le mattine con loro sono pagati per fare altro, non educazione sessuale. Insegnanti lo si diventa facendo un concorso. Al concorso ai candidati per diventare docenti fanno domande sul sesso? Non credo, non lo so. Queste tematiche rientrano nel loro curriculum di formazione? Mi pare quindi un argomento molto sovrastimato”, ha aggiunto poi concludendo la sua intervista con una provocazione.
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