Educazione sessuale, Novara ai genitori: "Voglio dirvi una cosa"
Il pedagogista Novara è intervenuto nel dibattito dell'educazione sessuale vietata a scuola: sui social ha scritto un messaggio a tutti i genitori
In Italia si parla molto di educazione sessuale, soprattutto dopo la decisione del ministero dell’Istruzione e del Merito di vietare questo argomento anche alle scuole medie, dopo il divieto alla primaria e alla scuola dell’infanzia. Ne sono susseguite tantissime polemiche e molti esperti sono intervenuti ad argomentare le motivazioni per cui queste tematiche dovrebbero essere discusse anche in classe. Il pedagogista Daniele Novara ha voluto dire una cosa a tutti i genitori: ecco cosa ha scritto nel suo post su Facebook.
La lezione di Novara ai genitori sull’educazione sessuale
Il pedagogista Daniele Novara, fondatore della prima scuola senza voti a Piacenza, ha esordito così nel suo messaggio a tutte le mamme e a tutti i papà pubblicato in un post su Facebook: “Voglio dire una cosa ai genitori: l’educazione sessuale non è un tabù, ma un percorso di conoscenza e rispetto di sé e degli altri”.
Una precisazione doverosa per iniziare un discorso incentrato sull’educazione sessuale, che non andrebbe insegnata solo a scuola, ma bisognerebbe affrontarla anche a casa: “Ricordatevi, ciò che succede ai vostri figli e alle vostre figlie è un capitolo della vita che anche voi avete vissuto“, ha spiegato l’esperto in pedagogia.
Novara, poi, ha sottolineato nel suo intervento: “Raggiungere questa consapevolezza può aiutare a comprendere meglio la situazione. Magari riuscendo a osservare la propria storia in modo da capire come sia del tutto evidente che il silenzio e la negazione non possono aiutare”.
Cosa significa “educazione sessuale” secondo Novara
Daniele Novara (che si è detto profondamente contrario alle chat di classe dei genitori) ha anche voluto spiegare con esattezza che cosa significa affrontare queste tematiche. “Perché educazione sessuale significa prima di tutto dare un linguaggio corretto, non pornografico e non infantile”.
Ma vuol dire anche molto altro: “Significa offrire strumenti per capire cosa succede al proprio corpo, come funziona il consenso, come approcciarsi con l’altra persona e che il corpo è degno di rispetto“. Concludendo il suo post sui social, il pedagogista ha precisato che si tratta anche di “una questione di alfabetizzazione civile”.
Il dibattito sull’educazione sessuale a scuola in Italia
A metà ottobre 2025 la Camera dei Deputati ha approvato degli emendamenti al Ddl del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intitolato “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”. Tra gli emendamenti è passato anche quello che ha esteso il divieto di affrontare tematiche di educazione sessuale a scuola alle medie (era già vietato alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria).
In seguito alle decisioni prese dal ministero, tanti esperti del mondo della scuola e anche della Medicina hanno protestato contro Valditara e il suo disegno di legge sul consenso informato. Da più parti si è parlato di misure degne del Medioevo, di passi indietro compiuti in un Paese che era già abbastanza arretrato in tal senso, se confrontato con altre realtà europee.
Alcuni medici, come Bassetti, ha parlato “di un tabù di una parte politica, che va contro ogni evidenza scientifica”, mentre alcuni docenti, come prof Enrico Galiano, hanno sollevato il problema, sottolineando che a scuola c’è bisogno di parlare di determinati temi.
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