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Papa Leone XIV in Vaticano Ipa

Il ruolo degli insegnanti secondo Papa Leone XIV: la lettera

Papa Leone XIV si è espresso in merito alla scuola: ecco secondo il pontefice statunitense quale sarebbe il ruolo degli insegnanti nella società

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Per i 60 anni della Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis, nella giornata di martedì 28 ottobre 2025 la Santa Sede ha diffuso una Lettera apostolica di Papa Leone XIV, dal titolo “Disegnare nuove mappe di speranza”. Il testo del pontefice ha racchiuso la visione educativa della Chiesa nel mondo moderno, con tanti riferimenti all’educazione e agli educatori. Nella sua lettera Papa Leone XIV ha spiegato qual è il ruolo degli insegnanti nella società moderna.

La Lettera apostolica di Papa Leone XIV dedicata all’educazione

Nella sua lettera Papa Leone XIV ha fatto molti riferimenti alla Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis, nella quale si spiega, come ricordato dal pontefice, che l’educazione “non è attività accessoria, ma forma la trama stessa dell’evangelizzazione” ed è una delle espressioni più alte della carità cristiana, come Prevost ha ricordato anche nella sua Esortazione ApostolicaDilexi te.

È un atto di speranza e di responsabilità condivisa, che può unire scuola, famiglia, società e secondo Leone XIV “il mondo ha bisogno di questa forma di speranza“. Il pontefice ha poi aggiunto: “Educare è un atto di speranza e una passione che si rinnova perché manifesta la promessa che vediamo nel futuro dell’umanità”.

Prevost ha ricordato che educare “è un ‘mestiere di promesse’: si promette tempo, fiducia, competenza; si promette giustizia e misericordia, si promette il coraggio della verità e il balsamo della consolazione. Educare è un compito d’amore che si tramanda di generazione in generazione, ricucendo il tessuto lacerato delle relazioni e restituendo alle parole il peso della promessa”.

Quello che il Santo Padre chiede alle comunità educative è anche altro: “Disarmate le parole, alzate lo sguardo, custodite il cuore. Disarmate le parole, perché l’educazione non avanza con la polemica, ma con la mitezza che ascolta. Alzate lo sguardo. Come Dio disse ad Abramo, ‘Guarda il cielo e conta le stelle’ (Gen 15,5): sappiate domandarvi dove state andando e perché. Custodite il cuore: la relazione viene prima dell’opinione, la persona prima del programma. Non sprecate il tempo e le opportunità”.

Qual è il ruolo degli insegnanti secondo Papa Leone XIV

La lettera apostolica di papa Prevost, il pontefice statunitense che ha studiato anche a Roma, contiene anche una spiegazione del ruolo che hanno gli insegnanti nella società. “Gli educatori sono chiamati a una responsabilità che va oltre il contratto di lavoro: la loro testimonianza vale quanto la loro lezione”, ha affermato Leone XIV.

“Per questo, la formazione degli insegnanti — scientifica, pedagogica, culturale e spirituale — è decisiva”, ha spiegato il pontefice, che ha aggiunto che negli educatori ci deve essere “una disponibilità all’apprendimento e allo sviluppo delle conoscenze, al rinnovamento e all’aggiornamento delle metodologie, ma anche alla formazione spirituale, religiosa ed alla condivisione E non bastano aggiornamenti tecnici: occorre custodire un cuore che ascolta, uno sguardo che incoraggia, una intelligenza che discerne”.

Nella sua missiva il pontefice ricorda che comunque “la famiglia resta il primo luogo educativo“, ma le scuole devono collaborare con i genitori e non sostituirli. “L’alleanza educativa richiede intenzionalità, ascolto e corresponsabilità. Si costruisce con processi, strumenti, verifiche condivise. È fatica e benedizione: quando funziona, suscita fiducia; quando manca, tutto si fa più fragile”.

Il tema dell’educazione digitale affrontato da Papa Prevost

Nella sua lettera “Disegnare nuove mappe di speranza” il Santo Padre ha parlato anche del tema dell’educazione digitale, per un uso attento, consapevole e formativo delle tecnologie. “Per abitare questi spazi occorre creatività pastorale: rafforzare la formazione dei docenti anche sul piano digitale; valorizzare la didattica attiva; promuovere service-learning e cittadinanza responsabile; evitare ogni tecnofobia”.

Prevost ha aggiunto che “il progresso tecnologico fa parte del piano di Dio per la creazione”, ma c’è bisogno di discernimento sulla progettazione didattica, la valutazione, la protezione dei dati e l’accesso equo. “Nessun algoritmo potrà sostituire ciò che rende umana l’educazione: poesia, ironia, amore, arte, immaginazione, la gioia della scoperta e perfino l’educazione all’errore come occasione di crescita”.

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