L'IA sostituirà gli insegnanti? La previsione di Valditara
Il ministro dell'Istruzione è intervenuto al Summit Nextgen AI, il primo evento internazionale dedicato all’intelligenza artificiale a scuola
A Napoli si è tenuto il Summit Nextgen AI, il primo evento internazionale dedicato all’intelligenza artificiale a scuola. Al vertice hanno partecipato delegazioni provenienti da 40 Paesi di tutto il mondo e l’iniziativa ha coinvolto circa 6.000 studenti, rappresentando un momento storico per il dibattito educativo globale. Presente anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Cosa ha detto il ministro Valditara su IA e docenti
Il ministro ha ampliamente parlato dei rischi legati all’uso degli strumenti digitali.
“Dobbiamo essere sempre consapevoli che ogni dipendenza va combattuta, che strumenti didatticamente poco idonei, come per esempio lo smartphone, non vanno utilizzati”, ha affermato Valditara, ribadendo come l’intelligenza artificiale debba sempre affiancarsi all’intelligenza umana senza mai sostituirla.
In questo contesto, il ministro ha ribadito che “il ruolo del docente non sarà mai sostituibile. Io non condivido per nulla la visione di coloro che pensano che un giorno il docente possa in qualche modo essere sostituito da degli apparati, da degli assistenti virtuali o da quant’altro. Il ruolo del docente, persona fisica in una relazione umana, con lo studente messo al centro, sarà sempre il perno della nostra scuola, della scuola costituzionale”.
Valditara ritiene comunque che l’intelligenza artificiale, “adeguatamente guidata, con docenti adeguatamente formati, potrà essere uno straordinario strumento per personalizzare, per arricchire, per andare ancora una volta verso il futuro”.
La sperimentazione dell’IA in Italia
Lo scorso anno è stata avviata una sperimentazione in 15 scuole di quattro regioni differenti, nelle quali è stato introdotto l’uso dell’IA nella didattica.
Valditara, riguardo al progetto, ha evidenziato come “le classi sperimentali hanno registrato una media generale finale superiore rispetto alle cosiddette classi di controllo, cioè quelle che non hanno avviato la sperimentazione. Si è rilevata una media nelle classi sperimentali di 7,63 punti contro 6,90 per le classi di controllo”.
Particolarmente rilevante è stato l’impatto sugli studenti con bisogni educativi speciali o disturbi dell’apprendimento, risultato che conferma l’efficacia della personalizzazione della didattica.
“La sperimentazione ha anche dimostrato un impatto notevolmente positivo sugli alunni con bisogni educativi speciali o con disturbi nell’apprendimento“, ha dichiarato Valditara aggiungendo che questo approccio innovativo ha contribuito a un innalzamento uniforme dei livelli di competenza in italiano, matematica e inglese.
Il ministro ha anche sottolineato come il MIM sia stato “il primo ministero ad aver approvato le linee guida sull’intelligenza artificiale nelle scuole”.
I nuovi investimenti sull’IA nella scuola italiana
Tra le novità annunciate da Giuseppe Valditara durante il summit c’è “un’altra grande sperimentazione” che partirà in Campania e che coinvolgerà “almeno 10.000 studenti, probabilmente anche qualcuno in più”, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Compagnia di San Paolo. L’iniziativa si concentrerà sulle scuole più fragili, nella logica di Agenda Sud, che ha già dato “straordinari risultati nella lotta alla dispersione scolastica“.
Il ministro ha anche reso noto “l’avvio di un grande piano di formazione da 100 milioni di euro sull’intelligenza artificiale che coinvolgerà docenti e studenti di tutte le scuole in attività laboratoriali da realizzare insieme”.
Questi investimenti si aggiungono a quelli già programmati che prevedono due miliardi e 100 milioni per la digitalizzazione delle aule, 210 milioni per laboratori professionalizzanti innovativi, 450 milioni per la formazione digitale dei docenti e 600 milioni per la formazione alle discipline STEM.