La frase della ministra Roccella sulle gite a Auschwitz è un caso
Scoppia il caso intorno alla frase pronunciata dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella sulle gite ad Auschwitz: cos'ha detto e le reazioni
È un caso la frase pronunciata dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella sulle gite scolastiche al campo di sterminio di Auschwitz al convegno ‘La storia stravolta e il futuro da costruire. Ma cos’ha detto la ministra Roccella? E quali sono state le reazioni alle sue parole a partire dalla senatrice a vita Liliana Segre?
- Cos'ha detto la ministra Roccella sulle gite a Auschwitz
- La replica di Liliana Segre a Roccella sulle gite a Auschwitz
- Le altre reazioni alla frase di Roccella sulle gite ad Auschwitz
Cos’ha detto la ministra Roccella sulle gite a Auschwitz
La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha partecipato all’incontro organizzato dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane ‘La storia stravolta e il futuro da costruire’, che si è tenuto a Roma domenica 12 ottobre.
Durante il suo intervento, la ministra ha affrontato il tema dell’antisemitismo, sostenendo che “nell’ultima fase del conflitto israelo palestinese ha trovato una giustificazione per riemergere ed essere rilegittimato”.
Roccella ha proseguito: “Credo che il punto sia proprio questo, che noi non abbiamo fatto i conti fino in fondo con l’antisemitismo del nostro Paese in particolare, perché è qui che viviamo. Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? Sono state davvero gite? A che cosa sono servite? Secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate perché servivano esattamente all’inverso, ovvero a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, un tempo non tanto lontano ma collocato in un passato storico, e collocato in una precisa area: il fascismo“.
E ancora: “Le gite ad Auschwitz, secondo me, sono state un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta, e quindi che il problema era essere antifascisti, non essere antisemiti, non controllare fino in fondo quello che è avvenuto nel nostro passato, non fare i conti fino in fondo con quello che è avvenuto, come in particolare ha fatto la Germania”, ha concluso Eugenia Roccella.
La replica di Liliana Segre a Roccella sulle gite a Auschwitz
La frase sulle gite scolastiche ad Auschwitz della ministra Roccella ha subito generato un’ondata di reazioni, a partire da quella della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto.
“Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito `gite´ i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo“, ha commentato Segre, come riportato dal Corriere della Sera.
“Quale sarebbe la colpa? – ha continuato la senatrice a vita – Durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali, compresi quelli italiani della Rsi (la Repubblica sociale italiana), realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze. La formazione dei nostri figli e nipoti – ha sottolineato Segre – deve partire dalla conoscenza della storia”.
Liliana Segre ha concluso: “La memoria della verità fa male solo a chi ha scheletri negli armadi“.
Le altre reazioni alla frase di Roccella sulle gite ad Auschwitz
Immediata anche la reazione della politica. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha parlato di una “dichiarazione inqualificabile” chiedendo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di prendere le distante da quanto affermato dalla ministra Roccella “per il rispetto che si deve alla tragedia dell’Olocausto e per la dignità del nostro Paese”.
Per l’onorevole Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), le parole di Roccella sono “figlie di un’allucinazione tossica”. E ha aggiunto: “Le gite scolastiche dovremmo organizzarle a Gaza, per far vedere agli studenti cosa significa un genocidio nel terzo millennio”.
Secondo Riccardo Magi di +Europa, la ministra per la Famiglia “non solo dà una lettura strumentale e provinciale del ricordo dell’Olocausto anche attraverso le gite scolastiche nei campi di concentramento, ma sembra voler sminuire il ruolo del nazifascismo”.
“Sono gravissime le parole della ministra Roccella, che riesce nell’impresa di negare l’indiscutibile valore educativo di quelle che lei liquida come ‘gite’ ad Auschwitz. Quei viaggi di istruzione da anni servono a raccontare l’orrore del Novecento, a mantenere viva la memoria di chi è stato vittima del genocidio ad opera del regime nazifascista”, ha affermato la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
Dopo le polemiche, la ministra Roccella ha accusato di strumentalizzazione “la sinistra”, che “tra le piazze e le università messe a ferro e fuoco, finge di non capire”. Ha poi annunciato che chiamerà la senatrice Segre per “chiarire ogni dubbio”.
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