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La nuova festa nazionale è legge: scuole chiuse, c'è un problema

Il presidente della Repubblica Mattarella promulga la legge sulla nuova festa nazionale ma segnala un problema che riguarda anche le scuole chiuse

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il 4 ottobre diventa ufficialmente una nuova festa nazionale in Italia, dedicata a san Francesco d’Assisi, patrono del Paese. Dopo l’approvazione definitiva da parte del Parlamento, la legge che istituisce la festività è stata promulgata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che però ha sollevato un problema che riguarda anche le scuole chiuse.

Scuole chiuse per la nuova festa nazionale, Mattarella promulga la legge

L’8 ottobre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge che istituisce la festa nazionale di san Francesco d’Assisi, da celebrare ogni anno il 4 ottobre a partire dal 2026. La nuova festività comporta l’inserimento del 4 ottobre nell’elenco dei giorni festivi nazionali, con tutte le conseguenze previste dalla normativa, come la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici.

Il provvedimento, approvato dalla Camera dei deputati il 23 settembre e dal Senato l’1 ottobre, è stato accompagnato da una lettera ufficiale del capo dello Stato indirizzata ai presidenti delle due aule, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

Nella comunicazione, oltre a riconoscere il valore simbolico della legge, Mattarella ha segnalato “alcuni aspetti critici” nel testo della norma.

In primo luogo, il presidente ha evidenziato che il nuovo provvedimento interviene sulla normativa precedente, modificando la legge 132/1958, che finora considerava il 4 ottobre una solennità civile, e non una festività nazionale, in onore di san Francesco e santa Caterina da Siena. Con la nuova formulazione, ogni riferimento a san Francesco viene rimosso dalla legge del 1958, che resta dedicata esclusivamente a santa Caterina.

Il risultato è che il 4 ottobre assume una doppia valenza: da un lato festa nazionale per san Francesco, dall’altro solennità civile per Santa Caterina. “Devo far presente – ha proseguito il capo dello Stato – che la medesima giornata (il 4 ottobre) non può essere qualificata, al contempo, sia festività nazionale sia solennità civile, anche perché, tra l’altro, da tali qualificazioni il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi”.

Qual è il problema per le scuole nella legge sulla festa nazionale del 4 ottobre

Proprio questa sovrapposizione normativa ha sollevato dubbi e criticità, in particolare per il mondo scolastico.

“In entrambi i casi è previsto, in particolare, che, nella medesima giornata del 4 ottobre, le scuole possano promuovere iniziative dedicate ai valori universali di cui ciascuno dei due Santi è ritenuto espressione. Iniziative peraltro che non potranno più svolgersi il 4 ottobre in quanto giornata ormai festiva“, ha puntualizzato Sergio Mattarella.

Il presidente della Repubblica ha quindi invitato il Parlamento a intraprendere “interventi correttivi“, suggerendo di scegliere tra la qualificazione come festa nazionale o come solennità civile, e di chiarire se la giornata debba essere dedicata esclusivamente a san Francesco o anche a santa Caterina, essendo stati “fino ad oggi considerati congiuntamente”.

Inoltre, ha auspicato un miglior coordinamento sulle iniziative che le istituzioni potranno promuovere, “questo in special modo nel caso in cui si intendesse stabilire date diverse per le due ricorrenze”. E “fermo restando che, per quanto riguarda le scuole e gli uffici pubblici, bisognerà tenere conto del carattere ormai festivo della giornata del 4 ottobre“, ha concluso Sergio Mattarella.

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