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Lavoro Fonte foto: iSrock

Lavoro: i profili più richiesti in Italia nei prossimi 5 anni

Quali saranno i profili più richiesti in Italia nei prossimi 5 anni? Come cambia il mondo del lavoro secondo il report di Unioncamere e Anpal

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Nei prossimi 5 anni serviranno 3 milioni di lavoratori. A dirlo è il report di ‘Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior’ sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali tra il 2024 ed il 2028. Ebbene, quali saranno i profili più richiesti? Ecco come cambia il mondo del lavoro in Italia.

Il fabbisogno occupazionale in Italia

Secondo il rapporto di Unioncamere e Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), nei prossimi 5 anni l’Italia avrà bisogno, complessivamente, tra i 3,1 ed i 3,6 milioni di lavoratori, a seconda dello scenario macro-economico più o meno favorevole in termini di crescita del Pil, pari ad una media di 630-730 mila unità all’anno. I dati hanno evidenziano che i lavoratori dipendenti nel settore privato contribuiranno a determinare la maggior parte del fabbisogno (più di 3 occupati su 5). I dipendenti pubblici avranno un peso del 22%, mentre la quota degli indipendenti si attesterà al 17%.

Guardando ai settori, quasi l’80% della domanda occupazionale arriverà dall’insieme dei comparti dei servizi, compresa la Pubblica amministrazione, con un fabbisogno stimato compreso tra 2,5 e 2,8 milioni di unità tra il 2024 e il 2028, mentre la richiesta dei settori industriali varierà tra le 656mila e le 789mila unità, per una quota pari al 21%. La domanda di lavoro prevista nell’agricoltura sarà invece marginale, pari a circa 14mila unità nello scenario positivo (7mila unità in quello negativo).

Se si osservano più in dettaglio le filiere, quelle che richiederanno più lavoratori nel quinquennio sono (in ordine di prevalenza):

  • commercio e turismo;
  • altri servizi pubblici e privati, nei quali rientrano i servizi della Pubblica amministrazione ed i servizi operativi di supporto a imprese e persone;
  • salute;
  • formazione e cultura.

L’Italia avrà bisogno di insegnanti

Professori e maestri nelle scuole saranno tra i profili più richiesti per i prossimi 5 anni in Italia, sia in ambito pubblico che privato. “La domanda di queste professioni – hanno spiegato gli analisti – risulta particolarmente rilevante anche alla luce del tasso di fabbisogno”, che per la docenza è molto elevato. Il tasso di fabbisogno quantifica il rapporto tra il fabbisogno previsto (domanda di lavoratori) e lo stock di occupati (coloro che svolgono l’occupazione). Questo tasso, secondo Unioncamere, nei prossimi 5 anni si attesterà infatti al 5,3-5,6% in media all’anno per i docenti della scuola primaria e pre-primaria e al 4,5-4,8% per quelli della scuola secondaria e postsecondaria.

Significativa sarà anche la domanda di altri specialisti nell’educazione e nella formazione. Questi profili comprendono diverse tipologie di professioni, in particolare insegnanti di sostegno, insegnanti di discipline artistiche, insegnanti lingue straniere, nonché progettisti di attività formative in campo scolastico e a livello aziendale (compresa la formazione online).

Gli altri profili più richiesti nei prossimi 5 anni

Adesso vediamo insieme quali saranno le altre figure più richieste dal mondo del lavoro in Italia per i prossimi 5 anni divise per tipo di professione come riportato dal report di Unioncamere e Anpal.

Professioni specializzate:

  • medici;
  • specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie, gli ingegneri ed i medici.

Professioni tecniche:

  • infermieri e tecnici per la riabilitazione;
  • tecnici commerciali, del marketing e degli acquisti.

Impiegati:

  • addetti ad attività di segreteria e affari generali delle imprese;
  • addetti all’accoglienza e all’informazione alla clientela, sia come front-office che nei call-center;
  • impiegati che operano nella contabilità e nelle operazioni finanziarie delle aziende.

Professioni commerciali:

  • lavoratori della ristorazione, in particolare personale di sala e addetti alla cucina;
  • addetti alle vendite (commessi e assistenti alle vendite nella grande distribuzione).

Professioni qualificate:

  • operatori socio-assistenziali.

Operai specializzati:

  • lavoratori del settore delle costruzioni;
  • lavoratori del settore metalmeccanico (meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchinari, fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica).

Operai non specializzati:

  • conduttori di veicoli a motore, in particolare di mezzi pesanti.

Infine, per quanto riguarda le skill (trasversali alle varie professioni), il rapporto di ‘Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior’ sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali tra il 2024 ed il 2028 parla della rilevanza crescente che acquisteranno nei prossimi anni le competenze green e digitali.