Lo sfogo di Schettini sui colleghi insegnanti: "Mi fa molto male"
Lo sfogo sui colleghi insegnanti di Vincenzo Schettini, celebre prof de 'La fisica che ci piace': cosa "fa molto male" al docente-influencer
Il celebre divulgatore scientifico e professore di Fisica Vincenzo Schettini ha condiviso un suo sfogo che coinvolge direttamente alcuni colleghi insegnanti. “Mi fa molto male”, ha dichiarato, esprimendo il suo disagio per certe critiche ricevute da parte di altri docenti.
- Cosa "fa molto male" a Schettini (e che c'entrano gli insegnanti)
- Cos'ha detto Schettini sul ruolo di prof e gli smartphone
- Il consiglio di prof Schettini ai colleghi insegnanti
Cosa “fa molto male” a Schettini (e che c’entrano gli insegnanti)
Con il suo progetto ‘La fisica che ci piace‘, Vincenzo Schettini da anni cerca di coniugare insegnamento, educazione e intrattenimento. Come ha spiegato in un’intervista a L’Adige, “insegnare e intrattenere è possibile”, purché si riesca “trovare la propria chiave” e, ovviamente, si eviti di “fare i pagliacci”.
Nonostante il suo impegno, che ha attirato un vasto seguito non solo tra gli studenti, Schettini ha raccontato di aver ricevuto critiche da parte di alcuni insegnanti, che lo hanno accusato di trasformare l’insegnamento in spettacolo. “Mi fa molto male leggere certi commenti negativi scritti dai colleghi sotto ai miei video“, ha svelato. Ma, ha aggiunto, “per fortuna sono pochissimi, la maggior parte degli insegnanti crede in ciò che faccio e lo condivide”.
Il prof ha spiegato che il suo approccio, che unisce competenze scientifiche e sensibilità artistica, mira a coinvolgere chi lo ascolta: “Ecco cos’è per me l’intrattenimento, significa entrare in empatia con l’altro”.
Cos’ha detto Schettini sul ruolo di prof e gli smartphone
Un altro punto centrale del suo intervento riguarda l’uso della tecnologia in aula. Schettini ha raccontato di aver inizialmente accolto con entusiasmo l’introduzione delle “classi digitali” nella scuola in cui insegna, utilizzando iPad e strumenti digitali per creare mappe concettuali e innovare la didattica. Tuttavia, ha presto constatato un effetto collaterale: gli studenti utilizzavano i dispositivi per distrarsi, trasformando lo smartphone in una “sala giochi aperta 24 ore su 24”.
“O sei un insegnante carismatico e li prendi fino al midollo, oppure gli studenti non ti seguono“, ha sottolineato. Per questo, ha deciso di abbandonare completamente l’uso dei dispositivi digitali in aula. “Non uso più niente in classe, sono tornato alla carta – ha dichiarato -. I ragazzi sono di per sé drogati di strumenti digitali, perché noi insegnanti dovremmo continuare a farglieli tenere anche in classe?”.
Il consiglio di prof Schettini ai colleghi insegnanti
Prof Schettini ha infine voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento ai suoi colleghi. “Agli insegnanti direi di non spaventarsi in questo periodo di grande transizione”, ha detto, invitando i docenti a “conservare la bellezza della nostra professione, troppo spesso denigrata e maltrattata“.
Per lui, “fare il professore significa stare tra i ragazzi e trasmettere la passione per la materia“, che a suo avviso è l’unico elemento “determinante”. Un compito, questo, che va oltre le mansioni burocratiche e i progetti scolastici. Schettini consiglia ai colleghi di non lasciarsi “opprimere” da queste incombenze, ma di ritrovare il cuore dell’insegnamento: la relazione con gli studenti e la passione per il trasmettere conoscenza.
In un mondo scolastico sempre più frammentato e carico di pressioni esterne, Schettini ricorda che la vera forza dell’insegnante risiede nella capacità di ispirare, ascoltare e costruire ponti con le nuove generazioni.
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