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Il "contratto" per la consegna del primo cellulare ai figli iStock

Maestra Vania e il contratto per l'uso del cellulare per i figli

Maestra Vania ha pubblicato il "contratto per l'uso del cellulare" che ha fatto firmare alla figlia: le 8 regole per la consegna del primo smartphone

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

In un’epoca in cui il primo smartphone viene consegnato ai figli fin da bambini, una mamma ha deciso di fermarsi un attimo e riscrivere le regole del gioco. Maestra Vania, insegnante di scuola elementare e madre di due bambini, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il “contratto per l’uso del cellulare” che ha fatto firmare alla figlia.

Tra divieti e regole che parlano di responsabilità e rispetto, il suo esempio ricorda che l’educazione digitale comincia in famiglia, lontano dagli schermi.

Le 8 regole del “contratto per l’uso del cellulare”

Sta facendo il giro del web il “contratto” che Maestra Vania ha scritto per la figlia Viola in occasione della consegna del suo primo cellulare. Niente imposizioni rigide, ma una serie di regole condivise che invitano alla consapevolezza: dal rispetto degli orari all’uso responsabile dei social, fino all’importanza di non confondere la realtà con il mondo online. Un accordo con tanto di firma dei genitori e della figlia, redatto un anno fa ma ancora in vigore.

“Oggi ti consegniamo il tuo primo smartphone – si legge nel contratto di Maestra Vania -. Per poterlo usare, dovrai seguire alcune regole fondamentali. Il mancato rispetto di una o più di queste regole porterà alla confisca del telefono, quindi ci metteremo seduti e ne parleremo”.

Nell’introduzione si aggiunge la regola principale del contratto: “Siamo nella stessa squadra. Vinciamo assieme, e quando capiterà di perdere, ricominceremo assieme”.

Ecco le 8 regole del contratto per l’uso del cellulare, da far firmare ai figli, proposto da Maestra Vania:

  1. Sapremo sempre codici e le password. Almeno per i primi tempi: non è un controllo, è un aiuto per scoprire insieme questo nuovo mondo;
  2. Sul tuo telefono è stata installata un’app di parental control collegata al telefono della mamma. Non dovrai mai disinstallarla;
  3. Consegna il telefono a uno dei tuoi genitori alle 20.30 nei giorni di scuola e alle 21 nei fine settimana. Resterà spento durante la notte e sarà acceso nuovamente alla mattina;
  4. Il telefono non viene a scuola con te;
  5. Non usare il telefono per prendere in giro o deridere qualcun altro. Non usarlo per fare cose che non faresti nella vita reale. Il digitale è reale, ricordalo;
  6. Non inviare foto del tuo corpo o qualunque immagine di cui potresti vergognarti o che potrebbe metterti nei guai. Quello che metti online rimane lì per sempre;
  7. Non ci si può iscrivere ai social network prima dei 13 anni: è una legge che ha un suo senso. Lo capirai;
  8. Quando sei in compagnia, metti via il cellulare. Si sta insieme agli altri, non si sta “soli in mezzo agli altri”. Non lasciare che il telefono ti cambi.

L’appello di Maestra Vania sugli smartphone ai bambini

Nel presentare l’originale “contratto” fatto firmare alla figlia, Maestra Vania ha lanciato un appello rivolto ai genitori a proposito della loro responsabilità nel supportare i figli e nell’educarli verso un uso consapevole e positivo dello smartphone. “Come genitori abbiamo il compito di educare, sorvegliare e guidare i nostri figli anche in questa esperienza”, ha concluso la maestra.

Troppo spesso, infatti, il cellulare si trasforma da uno strumento di comunicazione e informazione a un ricettacolo di rischi per lo sviluppo sociale, cognitivo e mentale, che portano a isolamento, calo dell’attenzione e ansia.

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