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Manovra e Bonus Cultura: Carta Valore esclude i bocciati a scuola

La bozza della Manovra prevede il ritorno del Bonus Cultura, che si chiamerà Carta Valore: dall'incentivo sono esclusi i bocciati a scuola e non solo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il governo ha deciso di riformare il Bonus Cultura destinato ai diciottenni, introducendo una nuova misura: la Carta Valore. Questa iniziativa, prevista nella bozza della Manovra 2026, porta con sé una novità: i bocciati e coloro che hanno abbandonato la scuola non potranno richiedere l’incentivo.

Cos’è la Carta Valore

Fra le novità previste nella bozza della legge di Bilancio 2026 c’è un inatteso ritorno. È il Bonus Cultura che, se la Manovra verrà approvata così com’è, prenderà il nome di Carta Valore. Si tratta di una carta elettronica che sarà destinata ai neodiplomati che hanno specifici requisiti per l’acquisto di beni e servizi culturali.

È un inatteso ritorno perché è stata la stessa maggioranza ad abolire il Bonus Cultura, che prevedeva l’assegnazione di 500 euro a tutti i neo diciottenni. Il contributo è stato così sostituito nel 2023 da due differenti iniziative, entrambe dal valore di 500 euro: la Carta Giovani (destinata solo ai 18enni provenienti da famiglie a basso reddito) e la Carta del Merito (riservata ai neodiplomati con 100 e 100 e lode).

Dunque, si torna al vecchio Bonus Cultura ma con una differenza sostanziale. Se la misura distribuiva 500 euro a tutti i nuovi maggiorenni senza distinzione di reddito familiare o obiettivi scolastici raggiunti, la Carta Valore è destinata solo a chi otterrà il diploma entro l’anno in cui si compiono 19 anni.

La carta verrà assegnata nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma: i primi a riceverla saranno coloro che si diplomano nel 2026 e la riceveranno dal 2027.

Dalla Carta Valore esclusi i bocciati a scuola (e non solo)

La Carta Valore, dunque, non sarà disponibile per tutti i diplomati, ma solo per coloro che si diplomeranno entro i 19 anni. Questo significa che, di fatto, sono esclusi dal bonus gli studenti bocciati e quelli che hanno abbandonato prematuramente gli studi.

Come riportato dal Corriere della Sera, i dati Invalsi mostrano che circa tre studenti su quattro finiscono le scuole superiori in 5 anni, ovvero il 73,4%. Inoltre, un giovane su 10 è stato bocciato durante il suo percorso di studi (10,4%), mentre il 9,4% ha lasciato la scuola prima del diploma.

Non solo: i dati evidenziano che l’abbandono scolastico è più frequente tra i giovani che vivono in condizioni di marginalità economica e sociale: chi abita nelle periferie, i figli degli immigrati, soprattutto se maschi e di prima generazioni, e chi vive nelle regioni meridionali. Tutti questi ragazzi, dunque, rimarrebbero fuori dal bonus.

Stando alla bozza della legge di Bilancio approvata dal governo, che dovrà comunque essere dibattuta in Parlamento per l’approvazione definitiva, dalla Carta Valore saranno esclusi anche coloro che invece di iscriversi a una scuola superiore, scelgono di frequentare uno dei tanti corsi di formazione professionale triennali gestiti dalle regioni. Sono parrucchieri, estetiste, meccanici, elettricisti, pasticceri, panettieri, giardinieri che, pur non avendo conseguito un diploma, hanno studiato e ottenuto una qualifica professionale.

Qual è l’importo della Carta Valore

Ancora non conosciamo l’importo effettivo della Carta Valore. Al momento sappiamo solo che nella bozza della Manovra di Bilancio per il bonus sono stati stanziati 180 milioni di euro. Gli importi verranno comunque stabiliti anno per anno con un decreto del ministero della Cultura insieme a quelli dell’Economia e dell’Istruzione.

Cosa si potrà acquistare con la Carta Valore

Con la Carta Valore si potranno acquistare sempre gli stessi beni e servizi culturali. Nello specifico:

  • biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo;
  • libri;
  • abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale;
  • strumenti musicali;
  • prodotti dell’editoria audiovisiva;
  • biglietti per musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali;
  • corsi di musica, di teatro, di danza o di lingua straniera.

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