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Maturità, via libera al Senato e riforma confermata: le novità

Il 15 ottobre, il Senato ha dato il via libera alla riforma dell'esame di Maturità: ecco come cambia e tutte le altre novità del provvedimento

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La Maturità cambia volto. Con il via libera del Senato, la riforma dell’esame di Stato è stata confermata, segnando una svolta significativa per il sistema scolastico italiano. Il disegno di legge, che ora attende l’approvazione definitiva della Camera, introduce importanti novità che riguardano non solo le modalità dell’esame, ma anche l’intero impianto educativo delle scuole superiori. La riforma punta a restituire centralità e valore a un passaggio fondamentale del percorso formativo degli studenti, concentrandosi sulla crescita personale dei maturandi.

Via libera del Senato alla riforma della Maturità

Il 15 ottobre il Senato ha approvato il disegno di legge (ddl) per la conversione in legge del decreto sulla riforma dell’esame di Stato, varato dal Consiglio dei ministri il 5 settembre scorso. Il provvedimento, che incluse anche altre misure per la scuola, adesso passa alla Camera per il via libera definitivo.

L’obiettivo dichiarato della riforma è quello di restituire “serietà, valore e centralità” alla prova, che tornerà a chiamarsi ‘esame di Maturità‘ proprio per evidenziare il passaggio che rappresenta, sancendo la fine del percorso scolastico.

Le novità della riforma dell’esame di Maturità

Se anche la Camera approverà il ddl, dal 2026 l’esame di Stato tornerà a chiamarsi esame di Maturità e ci saranno alcune importanti novità, soprattutto per quanto riguarda l’orale.

Restano infatti i due scritti, la prima prova di italiano e la seconda prova sulle materie caratterizzanti per ogni indirizzo di studio, mentre il colloquio cambierà impostazione. Non si tratterà più di una verifica generale delle conoscenze, ma si baserà su quattro materie chiave del percorso di studi, individuate con un decreto ministeriale, per valutare la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti.

Alla valutazione dell’orale concorreranno anche l’educazione civica e il percorso formativo complessivo, inclusa la nuova formazione scuola-lavoro, che sostituisce i precedenti Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).

La novità più discussa è l’introduzione dell’obbligatorietà dell’orale. Dopo i casi di boicottaggio del colloquio alla Maturità 2025, messi in atto da alcuni studenti per protesta, il ministro Giuseppe Valditara ha voluto introdurre una disposizione ad hoc per contrastarli. Chi sceglierà volontariamente di fare scena muta durante la prova verrà automaticamente bocciato, anche se ha già raggiunto (o superato) 60/100 tra il credito scolastico e la valutazione degli scritti.

Il disegno di legge approvato in Senato mette a regime anche alcune disposizioni previste dalla riforma del voto in condotta. Con il 5 si verrà automaticamente bocciati anche in presenza di sufficienza in tutte le altre materie. Con il 6, si dovrà presentare un elaborato in materia di cittadinanza attiva e solidale incentrato sui motivi che hanno determinato la valutazione appena sufficiente del comportamento. All’esame di Maturità, il voto in condotta inciderà direttamente sul credito scolastico: per ottenere il punteggio massimo sarà necessario avere almeno 9 in comportamento.

Un’altra novità rilevante riguarda gli istituti tecnologico-professionali: il modello 4+2, finora sperimentale, diventerà ordinamentale. Gli studenti potranno così conseguire il diploma in quattro anni e, se lo desiderano, proseguire con due anni di specializzazione negli ITS Academy. I dirigenti scolastici potranno proporre al ministero l’attivazione di questi percorsi, che si affiancheranno al tradizionale quinquennio, ampliando l’offerta formativa.

Cos’ha detto Valditara sulla riforma della Maturità

“Con il via libera del Senato al ddl As 1634, si confermano le innovazioni introdotte in sede di Consiglio dei Ministri con la riforma dell’Esame di Maturità. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per restituire serietà, valore e centralità a un momento decisivo del percorso educativo dei nostri studenti“, ha commentato il ministro Giuseppe Valditara.

“L’Esame di Stato torna a essere Esame di Maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente – ha proseguito -. Per questo abbiamo riformato la prova orale, che dal prossimo anno tutti i maturandi dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; valorizziamo invece le azioni particolarmente meritevoli che denotano impegno e senso di responsabilità”.

Valditara ha aggiunto: “Siamo intervenuti anche sul canale del 4+2, che da sperimentale diventa ordinamentale: dal prossimo anno tutti gli studenti potranno scegliere i nuovi percorsi di istruzione tecnica e professionale per accedere prima e meglio al mondo del lavoro. In continuità con questa visione, il testo approvato oggi prevede altre misure concrete per rafforzare e innovare il sistema scolastico: nuovi fondi per la sicurezza degli edifici, risorse per l’acquisto di sussidi didattici nell’ambito del progetto Agenda Sud, proroga dei percorsi di formazione per specializzare un numero crescente di docenti di sostegno”.

Il ministro Valditara ha concluso: “Prosegue il nostro impegno per garantire una scuola che mette al centro lo studente e capace di valorizzare i talenti di ciascuno“.

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