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Migliori università d'Italia per trovare lavoro, la classifica

Quali sono le migliori università per trovare lavoro in Italia: la classifica degli atenei per tasso di occupazione dei laureati a un anno dal titolo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La scelta degli studi universitari può fare la differenza nel futuro professionale di uno studente. In un mercato del lavoro sempre più competitivo, conoscere la classifica delle migliori università d’Italia per occupazione dei laureati è uno strumento prezioso per orientarsi. Il report ‘Nota Osservatorio 9-25’, pubblicato da Talents Venture a settembre 2025, analizza i dati AlmaLaurea relativi ai laureati magistrali del 2024, riportando il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo. L’indagine non si limita a fornire medie nazionali: approfondisce le differenze tra gruppi disciplinari e singoli atenei, evidenziando quali percorsi e quali università offrono le migliori prospettive per trovare lavoro.

La classifica delle migliori università italiane per tasso di occupazione

Secondo l’ultimo report pubblicato dall’Osservatorio Talents Venture, l’Università di Bolzano si distingue come una delle migliori d’Italia se si considera il tasso di occupazione dei propri laureati a un anno dalla laurea. L’ateneo bolzanino compare tra le prime tre posizioni in ben sei gruppi disciplinari: Agrario-Forestale, Arte e Design, Linguistico, Politico-Sociale e Comunicazione, Economico, e Informatica e Tecnologie ICT.

L’Università di Bolzano è seguita da Insubria, che compare nella classifica dei migliori atenei per occupazione dei laureati in quattro gruppi disciplinari: Linguistico, Giuridico, Scientifico e Architettura e Ingegneria Civile.

Chiudono il podio, a pari merito, la Statale di Milano (top 3 in tre ambiti: Agrario-Forestale Psicologico e Scienze motorie e sportive), l’Università di Modena e Reggio Emilia (Educazione e Formazione, Linguistico e Informatica e Tecnologie ICT) e l’Università del Piemonte Orientale (Letterario-Umanistico, Politico-Sociale e Comunicazione e Medico-Sanitario e Farmaceutico).

Le migliori università d’Italia per trovare lavoro (per gruppo disciplinare)

Di seguito riportiamo le migliori università d’Italia per tasso di occupazione (la percentuale) dei laureati magistrali a un anno dal titolo in ciascun gruppo disciplinare.

Agrario-Forestale

Magistrali biennali

  • Università Statale di Milano – 91,9%
  • Università di Bolzano – 91,7%
  • Università di Pisa – 88,9%

Ciclo unico

  • Università di Catanzaro – 100%
  • Università di Sassari – 100%
  • Università di Pisa – 96,6%

Educazione e Formazione

Magistrali biennali

  • Università di Torino – 94,7%
  • Università Milano-Bicocca – 91,6%
  • Università di Bergamo – 89,2%

Ciclo unico

  • Università di Modena e Reggio Emilia – 93,7%
  • Università di Udine – 93,3%
  • Università Milano-Bicocca – 91,7%

Arte e Design

Magistrali biennali

  • Università di Bolzano – 94,7%
  • Università di Camerino – 88,9%
  • Politecnico di Torino – 87,5%

Letterario-Umanistico

  • Università del Piemonte Orientale – 84,2%
  • Università di Trento – 81,7%
  • Università di Parma – 80%

Linguistico

Magistrali biennali

  • Università di Bolzano – 100%
  • Università di Modena e Reggio Emilia – 88,3%
  • Università dell’Insubria – 87,5%

Politico-Sociale e Comunicazione

Magistrali biennali

  • Università del Piemonte Orientale – 100%
  • Università di Bolzano – 90%
  • Università IULM di Milano – 88%

Psicologico

Magistrali biennali

  • Università di Milano – 89,5%
  • Università di Verona – 87,5%
  • Università Giustino Fortunato – 76,4%

Economico

Magistrali biennali

  • Università di Trieste – 96%
  • Università di Bolzano – 94,1%
  • Università di Firenze – 93,3%

Giuridico

Ciclo unico

  • Università dell’Insubria – 79,3%
  • Università di Trieste – 78,8%
  • Università Milano-Bicocca – 78,1%

Scientifico

Magistrali biennali

  • Università di Udine – 92,9%
  • Università Ca’ Foscari Venezia – 92,2%
  • Università dell’Insubria – 89,1%

Informatica e Tecnologie ICT

Magistrali biennali

  • Università di Bolzano – 100%
  • Università di Cagliari – 100%
  • Università di Foggia – 100%
  • Università di Modena e Reggio Emilia – 100%
  • Università Federico II di Napoli – 100%
  • Università di Palermo – 100%
  • Università di Parma – 100%
  • Università Roma Tor Vergata – 100%

Architettura e Ingegneria civile

Magistrali biennali

  • Università dell’Insubria – 100%
  • Università di Messina – 100%
  • Università del Molise – 100%
  • Università di Pisa – 100%
  • Università di Trieste – 100%

Ciclo unico

  • Università di Pisa – 100%
  • Università di Trieste – 100%
  • Università di Brescia – 100%
  • Università politecnica delle Marche – 100%
  • Università di Pavia – 100%

Ingegneria industriale e dell’informazione

Magistrali biennali

  • Università della Campania Vanvitelli – 100%
  • Università di Udine – 100%
  • Università di Ferrara – 98,7%

Medico-Sanitario e Farmaceutico

Magistrali biennali

  • Università di Macerata – 100%
  • Università Humanitas di Milano – 100%
  • Università di Trento – 100%

Ciclo unico

  • Università di Trieste – 95,6%
  • Università di Udine – 94,9%
  • Università del Piemonte Orientale – 93,1%

Scienze motorie e sportive

Magistrali biennali

  • Università di Genova – 92,3%
  • Università di Milano – 91,3%
  • Università di Firenze – 89,7%

Qual è il tasso di occupazione dei laureati in Italia per facoltà

L’analisi dei tassi medi di occupazione per ciascun gruppo disciplinare proposta dall’Osservatorio Talents Venture evidenzia un forte divario tra le aree scientifico-tecnologiche e quelle umanistiche e sociali. In cima alla graduatoria si collocano i corsi di Ingegneria industriale e dell’informazione e Informatica e Tecnologie ICT, entrambi con una media superiore al 90% di occupati a un anno dalla laurea. Particolarmente significativo è il dato dell’ambito informatico, dove ben otto atenei raggiungono il 100% di occupazione.

Subito dopo, con un tasso medio dell’87,2%, si posiziona il gruppo Medico-Sanitario e Farmaceutico, confermando la solidità occupazionale delle lauree in ambito sanitario.

All’estremità opposta della classifica si trovano invece i gruppi Letterario-Umanistico (61,5%), Psicologico (60%) e Giuridico (57,3%), che mostrano le performance più basse. Va però sottolineato un elemento importante: nei settori psicologico e giuridico, i tirocini obbligatori per l’accesso alla professione vengono considerati “occupazione” solo se retribuiti. Poiché questa condizione è tutt’altro che frequente, i dati potrebbero sottostimare la reale attività post-laurea dei giovani in questi ambiti.

Di seguito riportiamo il tasso di occupazione medio per ciascun gruppo disciplinare elaborato dall’Osservatorio Talents Venture sui dati di Almalaurea.

  1. Ingegneria industriale e dell’informazione 93,4%
  2. Informatica e Tecnologie ICT 92,6%
  3. Medico-Sanitario e Farmaceutico 87,2%
  4. Economico 85,9%
  5. Architettura e Ingegneria civile – 85,7%
  6. Agrario-Forestale 84,5%
  7. Scientifico 80,9%
  8. Educazione e Formazione 80,1%
  9. Scienze motorie e sportive 79,9%
  10. Politico-Sociale e Comunicazione 74,9%
  11. Linguistico 71,6%
  12. Arte e Design 68,7%
  13. Letterario-Umanistico 61,5%
  14. Psicologico 60,0%
  15. Giuridico 57,3%

Come trovare lavoro grazie all’università (ma non solo)

Come evidenziato dall’Osservatorio, se è vero che scegliere una facoltà scientifica può aumentare le probabilità di trovare lavoro, a influenzare le prospettive occupazionali dei laureati è anche l’università frequentata.

Lo dimostra il caso emblematico del gruppo disciplinare Linguistico, dove il divario tra l’ateneo con il tasso di occupazione più alto (100%) e quello con il più basso(33,3%) raggiunge i 66,7 punti percentuali. Differenze simili si osservano anche in Psicologia (58,8 punti), Politico-Sociale e Comunicazione (58,5), Arte e Design (58,3) e Letterario-Umanistico (50,9), mentre nei gruppi scientifici la distribuzione è più omogenea.

In altre parole, una laurea in lingue non offre le stesse opportunità ovunque: studiare in un ateneo con performance occupazionali elevate (per esempio l’Università di Bolzano) può fare la differenza, persino rispetto a percorsi considerati più “sicuri” come Medicina o Ingegneria.

Un altro dato significativo riguarda la geografia degli atenei con le performance peggiori: 16 su 19 si trovano nel Mezzogiorno, 3 al Centro e nessuno al Nord.

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