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Prove Invalsi 2025 seconda primaria, cosa svelano i risultati

Cosa svelano i risultati delle prove Invalsi 2025 in seconda primaria? L'Istituto che gestisce i test spiega perché bisogna "agire tempestivamente"

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

I risultati delle prove Invalsi in seconda primaria offrono un quadro sulle competenze dei bambini di 7-8 anni in Italiano e Matematica. Ma cosa svelano davvero? Lo ha spiegato l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che, illustrando i dati dei test 2025, ha lanciato un messaggio: “Bisogna agire tempestivamente”.

Cosa svelano i risultati degli Invalsi in seconda primaria

Le prove Invalsi in seconda primaria rappresentano uno strumento prezioso per monitorare l’apprendimento degli alunni nelle fasi iniziali del percorso scolastico. Come evidenziato dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, che cura la progettazione e la somministrazione dei test nelle scuole italiane, le competenze acquisite in Italiano e in Matematica alle elementari costituiscono una base essenziale per il successo scolastico futuro.

Per questo, individuare tempestivamente eventuali difficoltà in queste discipline attraverso le prove Invalsi è per l’Istituto “indubbiamente importante” dal punto di vista formativo. In altre parole, comprendere già al secondo anno di scuola primaria se un alunno mostra fragilità in lettura, comprensione del testo o nel ragionamento matematico consente agli insegnanti e alle famiglie di intervenire in modo mirato e precoce, evitando che piccoli ostacoli si trasformino in lacune strutturali nel tempo.

I risultati delle prove Invalsi 2025 in seconda primaria

La prova di Italiano in seconda primaria valuta la capacità degli alunni di leggere e comprendere testi scritti, individuare informazioni, ricostruire significati e riflettere sui contenuti. I risultati del 2025 mostrano un lieve miglioramento rispetto al 2024, ma evidenziano anche come gli effetti della pandemia non siano stati del tutto superati. In Italiano, il 66,3% degli alunni ha raggiunto il livello base, con un incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Tuttavia, se si osserva l’andamento dal 2019 al 2025, la flessione seguita alla crisi sanitaria non è ancora stata superata.

In Matematica si registra una sostanziale stabilità nei risultati: nel 2025 il 67% degli studenti ha raggiunto il livello base. Le competenze legate al pensiero matematico mostrano un +2% nella fascia bassa e un +3% in quella alta.

Nel frattempo, sono state pubblicate le date delle prove Invalsi 2026 che, alla primaria, continueranno a svolgersi nella modalità carta e matita. Le classi seconde svolgeranno il test di Italiano il 6 maggio e quello di Matematica il 7 maggio. Inoltre, gli alunni delle classi campione svolgeranno anche una prova di lettura a tempo (2 minuti) al termine del test di Italiano.

Cosa può incidere sui risultati degli Invalsi alla primaria

Diversi fattori influenzano i risultati delle prove Invalsi alla primaria. Oltre agli effetti della pandemia, incidono variabili individuali, sociali e territoriali. Tra le variabili personali, emergono differenze di genere: le femmine ottengono risultati migliori in Italiano, mentre i maschi prevalgono in Matematica.

Anche la regolarità del percorso scolastico ha un impatto: gli alunni posticipatari registrano performance inferiori (-3,5 punti in Italiano e -1,9 in Matematica).

Il background migratorio è un altro elemento rilevante. Gli studenti immigrati di prima generazione mostrano risultati più bassi rispetto ai coetanei di seconda generazione e ai non immigrati.

Infine, anche il territorio incide: a parità di condizioni, gli alunni del Sud e delle Isole ottengono punteggi inferiori rispetto a quelli del Centro e del Nord (-5 punti in Italiano e -7 in Matematica).

L’Istituto avverte: “Bisogna agire tempestivamente”

“Il quadro che i dati della rilevazione ci restituisce indica la necessità di agire tempestivamente e in modo mirato già dalle prime classi della scuola primaria – hanno commentato dall’Istituto -. Già a questo livello infatti è possibile cogliere chiari segnali di quali sono le sfide che la scuola deve affrontare per garantire un sistema di istruzione di qualità e inclusivo”, hanno concluso.

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