Quante ore lavora un insegnante? È polemica, lo sfogo di Novara
Le ore di lavoro di un docente non si limitano a quelle dedicate alle lezioni frontali in aula: cosa ha detto Daniele Novara nel suo sfogo social.
Il lavoro del docente non si limita al tempo passato a fare lezione agli alunni dietro a una scrivania. La settimana lavorativa degli insegnanti è molto più complessa. Lo ha voluto sottolineare anche Daniele Novara, noto pedagogista e autore, che in uno sfogo sulla sua pagina Facebook ha chiarito che le ore di lavoro effettivo sono molte di più e che si dovrebbe agire per migliorare la qualità dell’apprendimento degli studenti.
- Lo sfogo di Novara sulle ore di lavoro settimanali dei docenti
- Cosa si dovrebbe fare secondo Novara
- Quante ore lavorano i docenti, dall'infanzia alle superiori
Lo sfogo di Novara sulle ore di lavoro settimanali dei docenti
“Non è vero, gli insegnanti non fanno 18 ore a settimana!”, ha esordito Novara nel suo intervento social. Ha voluto partire con un presupposto: “Il lavoro sociale tra gli alunni, il lavoro di mutuo insegnamento, va predisposto”.
Sì, le ore di lezione dei docenti alle scuole secondarie è di 18 ore e nelle primarie di 24, ma secondo il pedagogista è necessario cambiare prospettiva e conoscere realmente le mansioni richieste per svolgere questo lavoro. “La fossilizzazione dell’orario di lavoro degli insegnanti, basato unicamente sulle ore di lezione non sta più in piedi – ha sottolineato -. Gli insegnanti fanno molte più ore e l’orario di lezione non è l’orario di lavoro”.
Basti pensare a tutte le attività funzionali all’insegnamento, come la preparazione delle lezioni e la correzione dei compiti, i colloqui con genitori, i consigli di classe e i collegi docenti, oltre al tempo dedicato alla formazione obbligatoria e all’aggiornamento.
Cosa si dovrebbe fare secondo Novara
Ciò che servirebbe, secondo Novara, è la costruzione di un orario di lavoro “che preveda la preparazione e la progettazione in equipe con i colleghi”. In questo modo, i benefici si ripercuoterebbero sulla qualità dell’insegnamento rivolto agli studenti. Infatti, si riuscirebbero “a strutturare al meglio anche gli spazi di lavoro degli alunni“, creando “situazioni stimolo e situazioni di laboratorio“, ha spiegato l’esperto.
“Attraverso il mutuo insegnamento (ovvero la metodologia didattica con cui gli studenti più capaci vengono incaricati di insegnare ai loro compagni meno istruiti, diventando a loro volta alunni dei compagni più avanzati, in un processo di apprendimento collettivo, ndr), le lezioni sociali e tutta una serie di tecniche molto diffuse ed efficaci”, si creerebbero occasioni importanti per gli alunni, che imparerebbero a lavorare insieme.
Ma se lo spazio di progettazione viene a mancare, secondo Novara, “è logico che l’insegnante adotterà i metodi di quando era a sua volta alunno, cioè parlare e sperare che qualcuno lo ascolti“.
Quante ore lavorano i docenti, dall’infanzia alle superiori
A stabilire la quantità di ore di insegnamento obbligatorio di docenti è il CCNL scuola. Nei diversi gradi scolastici, sono così distribuite.
- Scuola dell’infanzia: 25 ore settimanali;
- Scuola primaria: 22 ore di insegnamento in presenza e 2 ore in più di programmazione, per un totale di 24 ore settimanali;
- Scuola secondaria di I e II grado (medie e superiori): 18 ore settimanali di insegnamento frontale.
A queste si aggiungono le ore dedicate dai docenti alle attività funzionali all’insegnamento, composte dalle attività collegiali, con tetti massimi annuali di 40 ore, e dalle attività individuali, che non sono quantificabili con precisione.
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