
Quanti diplomati alla Maturità si iscrivono poi all'università
I dati della Classifica Censis delle università italiane mostrano una crescita delle immatricolazioni, ma nella scelta della sede pesa il caro affitti
Sono stati pubblicati i dati della Classifica Censis delle università italiane. L’edizione 2025 mostra come le immatricolazioni negli atenei del Paese continuino a crescere. Riguardo all’ambito d’interesse resta forte l’alta formazione. Ma sulla scelta della sede in cui iscriversi pesa la componente dell’affitto da pagare per i fuori sede. Questa sarebbe una delle cause del boom d’iscrizioni negli atenei del Centro mentre calano nel Nord Ovest.
I dati sulle immatricolazioni all’università
In 25 anni, dal 2000 a oggi, si è passati da 284.182 immatricolati a 340.988. I nuovi iscritti all’anno accademico appena concluso rappresentano il secondo numero più alto di sempre dopo il 2023-2024, ma si segnala che, essendo stati registrati a marzo, non sono un dato definitivo ed è quindi possibile che il 2024-2025 diventi il miglior anno universitario di sempre, sul piano degli iscritti al primo anno.
La crescita di marzo 2025 su marzo 2024 segna un aumento del 5,3%. A oggi il 57,9% dei diciannovenni, circa sei ragazzi su dieci, si immatricola all’università.
Dove si iscrivono gli studenti
I dati mostrano però una differenza nella distribuzione delle immatricolazioni.
Le iscrizioni universitarie crescono soprattutto nel Centro Italia, che registra un aumento del 14%. Bene anche il Sud che segna un risultato positivo con una crescita del 6,1%.
Il Settentrione universitario, invece, è in controtendenza rispetto al passato. Se fino a qualche anno fa era il luogo in cui approdavano la maggior parte degli studenti provenienti dal Meridione, oggi segna un aumento di solo il 2% per i nuovi iscritti nel Nord-Est, mentre il Nord Ovest si attesta su un numero in negativo, ovvero registra un calo dello 0,9%.
Si segnala che l’area geografica del Nord Ovest comprende anche Milano che, con i suoi dieci atenei, è stata per anni il primo attrattore di studenti universitari.
Secondo Luigi Bellesi, ricercatore del Censis che ha curato la classifica con Vittoria Coletta i risultati migliori al Centro Sud rispetto al Nord “sono il sintomo di una maggiore fatica delle famiglie a sostenere i costi dell’istruzione universitaria, resi per certi versi proibitivi dal caro-affitti di alloggi divenuti pressoché irreperibili, soprattutto nelle città del Settentrione”.
Entrando nello specifico, l’università con il maggior numero d’iscritti è l’Alma Mater di Bologna seguita dall’università di Pisa, dalla Sapienza di Roma e dalla Statale di Milano.
La classifica segnala però una crescita del numero di iscritti negli atenei di Genova, Roma Tre e Chieti-Pescara. Anche Catania sale di cinque posti.
Tra gli atenei medi, va molto bene Udine, che offre con Padova i migliori servizi di comunicazione e digitali, ma quest’anno condivide la posizione con la Politecnica delle Marche, in crescita di due posizioni.
Nella classifica dei piccoli, l’Università di Cassino scala due posizioni e supera l’Università della Tuscia.
Le facoltà che risultano più appetibili
Ma quali sono i corsi di laurea che gli studenti sembrano prediligere?
Secondo la classifica, i settori in crescita in questi 25 anni sono stati Scienze motorie che ha segnato un aumento del 224,9%.
In crescita del 27,6% ci sono anche i corsi di laurea economici, seguiti dal gruppo psicologico che segna +22,8%. Gli immatricolati delle aree sanitaria e agro-veterinaria sono cresciuti del 63,2% e per l’area Stem si certifica il 42,8%. Si assiste invece a una contrazione del 20,1% per Architettura e Ingegneria civile, mentre salgono del 48,5% Informatica e tecnologie Ict. Drastico crollo di Giurisprudenza che perse il 25,3%.