Scuola cambia l'inno di Mameli, è polemica. Appello a Mattarella
Una scuola di Merate ha deciso di cambiare l'Inno di Mameli ed è scoppiata una polemica: gli insegnanti hanno lanciato un appello a Mattarella
Gli alunni di una scuola media di Merate (Lecco) canteranno l’Inno di Mameli ma con una parola diversa. Invece di “siamo pronti alla morte”, diranno “siam pronti alla vita”. Il cambio della scuola non è andato a genio ad alcuni esponenti di Fratelli d’Italia ed è scoppiata la polemica. Così gli insegnanti hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
- Scuola cambia l'Inno di Mameli: cosa canteranno gli studenti
- La polemica di Fratelli d'Italia sull'inno di Mameli cambiato
- Perché è stato cambiato l'inno di Mameli e l'appello a Mattarella
Scuola cambia l’Inno di Mameli: cosa canteranno gli studenti
“Siam pronti alla vita, l’Italia chiamò“. Così gli insegnanti delle scuole medie di Merate, cittadina in provincia di Lecco, hanno cambiato il testo dell’Inno di Mameli, che gli alunni intoneranno mercoledì 24 aprile durante la cerimonia in programma all’istituto per le celebrazioni del 25 aprile. Nessun riferimento alla ‘morte’, dunque, come previsto dal testo originale.
L’inno nazionale era già stato modificato in occasione dell’inaugurazione di Expo 2015, in cui i cantori del Piccolo coro di Milano avevano già cantato “siam pronti alla vita” al posto di “siamo pronti alla morte”.
La polemica di Fratelli d’Italia sull’inno di Mameli cambiato
Ma il partito guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ci sta ed è scoppiata la polemica. “Sacrilegio”, ha tuonato il consigliere regionale della Lombardia di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, che ha parlato di “un attacco alle nostre leggi e alla nostra identità”, come riportato da ‘Il Giorno’. Dire “siam pronti alla vita” invece di “siam pronti alla morte”, per il consigliere “stravolge il senso di tutto il canto e non solo della singola frase”.
“Si inficerebbe il significato stesso del Risorgimento“, gli ha fatto eco la collega di partito e sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti. Secondo la deputata di Fratelli d’Italia, si darebbe “una valenza negativa ai tantissimi giovani che hanno sacrificato la loro vita per la patria”.
Perché è stato cambiato l’inno di Mameli e l’appello a Mattarella
La versione cantata dal Piccolo coro di Milano nel 2015 all’inaugurazione di Expo “ci sembra più in sintonia con l’età delle alunne e degli alunni e con la loro sensibilità”, hanno scritto gli insegnanti della scuola media di Merate in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come si continua a leggere su ‘Il Giorno’. “‘Siam pronti alla vita’ è l’esortazione all’impegno sociale e civico – hanno proseguito i docenti -, è lo sguardo di speranza nel futuro. È la sfida contemporanea quotidiana con cui perseguiamo tenacemente i valori della nostra Costituzione“. Non solo, hanno aggiunto, “è il desiderio, che vorremmo realtà, di pace e di solidarietà. È il monito dei giovani per noi adulti a preservare la pace, la terra, la vita”.
Ora i professori sono in attesa di una risposta dal capo dello Stato Sergio Mattarella, “affinché la saggezza delle sue parole possa fare luce sulla legittimità della scelta”. Intanto anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini ha provato a spegnere la diatriba sull’Inno di Mameli che lui stesso ha scatenato: “I nostri simboli, come l’inno nazionale – ha detto il consigliere lombardo -, debbono rappresentare un momento di unione ed integrazione, non possono essere motivo di polemica”.