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Stop quadrimestri, al liceo arriva il Puv: cos'è e come funziona

Il liceo Stampacchia di Tricase (Lecce) ha abbandonato i quadrimestri e ha introdotto il Puv, il Periodo unico di valutazione: cos'è e come funziona

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il liceo Stampacchia di Tricase, in provincia di Lecce, è la prima scuola in Puglia a dire addio ai tradizionali quadrimestri per sperimentare il Puv, il Periodo unico di valutazione. Una rivoluzione che cambia il volto dell’anno scolastico, ridisegna il ruolo del registro elettronico e modifica il rapporto tra studenti, insegnanti e valutazione. In questo articolo approfondiamo cos’è il Puv e come funziona.

Liceo dice addio ai quadrimestri e introduce il Puv

Il liceo scientifico-classico Stampacchia di Tricase ha deciso di abbandonare il sistema dei due quadrimestri, adottando il Periodo unico di valutazione, con una sola pagella finale a giugno. Si tratta di una svolta significativa nel modo di concepire la scansione dell’anno scolastico e la valutazione degli studenti.

Il dirigente scolastico Mauro Polimeno ha spiegato che la decisione di adottare il nuovo modello nasce da una riflessione critica sui limiti del sistema quadrimestrale tradizionale. Tra le principali criticità riscontrate ci sono l’eccessiva concentrazione delle verifiche in momenti specifici dell’anno, lo stress generato dalle scadenze intermedie e le pressioni costanti che ricadono sia sugli studenti che sui docenti.

L’introduzione del Puv è stata anche incoraggiata dai risultati positivi emersi in altre scuole italiane dove il modello è già stato sperimentato. In questi contesti, si è osservato che una valutazione meno frammentata contribuisce a ridurre l’ansia legata alle pagelle intermedie, a promuovere una relazione più serena e collaborativa tra studenti e insegnanti, e a rafforzare la continuità del percorso didattico.

Come riportato sul sito dell’istituto, il Puv punta a valorizzare l’intero cammino formativo, dando rilievo alla costanza, all’impegno quotidiano e ai miglioramenti progressivi degli studenti, piuttosto che focalizzarsi su giudizi isolati e momentanei.

Cos’è il Periodo unico di valutazione e come funziona

Il Periodo unico di valutazione (Puv) è un modello che organizza l’anno scolastico “come un unico periodo di apprendimento e valutazione, con una sola pagella finale a giugno in sostituzione delle due intermedie di febbraio e giugno”, ha spiegato il preside Polimeno al Corriere del Mezzogiorno.

Nel dettaglio, con il Puv:

  • non ci sono più due scrutini separati in corrispondenza dei due quadrimestri, ma uno solo al termine dell’anno scolastico;
  • il giudizio finale non è frutto solamente della media aritmetica dei voti, ma tiene conto anche di fattori come la crescita personale degli studenti, l’impegno, il superamento di eventuali lacune nelle discipline e le situazioni personali o familiari che possono aver condizionato il percorso scolastico;
  • si dà più spazio a interventi di supporto o potenziamento mirati durante tutto l’anno.

Il dirigente scolastico ha evidenziato che l’introduzione di questo modello “rappresenta un passo importante verso modalità di apprendimento e di valutazione più efficaci attente al benessere e alla crescita dei nostri studenti“.

Perché con il Puv la media dei voti non sarà più sul registro elettronico

Uno degli aspetti più caratterizzanti del Puv riguarda il registro elettronico. “Non è più visibile sul registro elettronico la media aritmetica dei voti, perché è fuorviante, concettualmente scorretta e contraria alla normativa, che prevede che il docente valuti anche ulteriori elementi”, ha sottolineato il preside Polimeno.

Questa scelta mira a liberare studenti e docenti dallo stress continuo legato alla performance, restituendo tempo e spazio per riflettere, assimilare e crescere. Il Puv rappresenta così un passo verso una scuola che premia il “ben-essere” e non solo il rendimento.

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