Studente usa cellulare e critica prof: 400 euro di risarcimento
Uno studente è stato denunciato per aver criticato il prof che gli ha dato una nota per l'uso del cellulare: ha dovuto pagare 400 euro di risarcimento
Usa il cellulare in classe, il prof gli dà una nota, e lui controbatte con tono sarcastico. Così l’insegnante decide di sporgere denuncia. Succedeva a novembre del 2022 all’istituto Claudia De Medici di Bolzano. La vicenda è finita sul banco del giudice, e, a distanza di quasi tre anni, ha avuto il suo epilogo: l’ormai ex studente ha dovuto pagare al docente un risarcimento di 400 euro.
Prof denuncia studente che usa il cellulare in classe
Un episodio che sembrava destinato a rientrare tra le tante piccole tensioni quotidiane tra studenti e insegnanti si è invece trasformato in un caso giudiziario.
A ricostruire il fatto è stato il Corriere dell’Alto Adige. Il 16 novembre 2022, uno studente, all’epoca diciottenne, viene ripreso dal professore per l’uso del cellulare in classe. Dopo di che, il prof decide di dargli una nota perché “non aveva staccato gli occhi dal telefonino”. A quel punto, il ragazzo avrebbe risposto con tono sarcastico: “Bravo, bravissimo” all’insegnante. Una frase che, secondo il docente, ha superato il limite della maleducazione, trasformandosi in un affronto alla sua autorità.
Il professore ha deciso di non lasciar correre e ha sporto denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, ritenendo che quell’atteggiamento fosse lesivo della sua dignità professionale.
“Ciò che è successo tre anni fa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso“, ha spiegato il docente, evidenziando che non era la prima volta che il ragazzo si rivolgeva in modo irrispettoso nei suoi confronti.
Il prof ha precisato che “la denuncia non è stata presentata per motivi di lucro, né per infliggere una punizione esemplare, ma per arginare la sua tendenza ad andare spesso oltre le righe”.
Lo studente deve pagare 400 euro di risarcimento al prof
L’ex studente, oggi ventunenne, ha versato 400 euro al professore, chiudendo così il procedimento giudiziario grazie alla formula prevista dal codice penale per l’estinzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale tramite il pagamento di un indennizzo. Una sorta di “scorciatoia” rispetto al processo ordinario.
L’avvocato del ragazzo ha spiegato che, dopo il pagamento, il giudice ha dichiarato il “non luogo a procedere”. Il legale ha precisato: “Avremmo potuto affrontare il dibattimento, ma le spese sarebbero state ben più elevate rispetto al pagamento del risarcimento danni di 400 euro”. Il legale ha anche specificato che il giovane aveva già versato in precedenza altri 100 euro all’istituto scolastico.
“È stato riconosciuto il diritto al rispetto della personalità morale dell’insegnante“, ha commentato il docente, aggiungendo che “non è una cosa scontata, soprattutto in questo periodo in cui certi comportamenti vengono spesso minimizzati”.
Il prof ha raccontato di non aver più incontrato l’ex studente dopo la sua denuncia: “Non ho niente da dirgli. Credo che lui in qualche modo abbia riconosciuto l’errore e spero che sia maturato in questi tre anni”.
E sulla quota del risarcimento, che ha deciso di donare alla scuola, il docente ha concluso: “I soldi non sono né pochi né tanti, a me interessa solo che sia riconosciuto il reato e il diritto dell’insegnante alla propria dignità“.
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