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Studenti e ricerche online, cos'è Grokipedia di Elon Musk IPA

Studenti e ricerche online, cos'è Grokipedia creato da Elon Musk

Grokipedia è l'enciclopedia gratuita online che si alimenta grazie a Grok, l’intelligenza artificiale generativa creata dal patron di SpaceX

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Elon Musk ha lanciato una nuova enciclopedia online creata dal suo team di xAI. Si chiama Grokipedia e si alimenta grazie a Grok, l’intelligenza artificiale generativa del patron di SpaceX, lanciata a fine 2023. Il progetto, fortemente voluto dall’imprenditore sudafricano, sfida la più famosa Wikipedia. Secondo Elon Musk, uno dei punti forti sarebbe il fact-checking in tempo reale garantito da Grok, il modello AI di casa. Ma c’è chi guarda con occhio critico la novità.

Cos’è Grokipedia di Elon Musk

Grokipedia è un’enciclopedia online attualmente alla sua versione preliminare 0.1. Al momento fornisce quasi 900.000 pagine di informazioni agli utenti e si presenta con un design basilare e minimalista.

Nella homepage c’è una barra di ricerca con risultati che appaiono durante la digitazione e si può scegliere tra il tema bianco, nero oppure conforme a quello del sistema operativo del dispositivo.

Grokipedia è accessibile da browser su qualsiasi piattaforma, per il momento è solo in lingua inglese e non contiene immagini né video.

Come funziona Grokipedia

Stando alle dichiarazioni di Elon Musk, Grokipedia si presenta come una “alternativa migliorata” a Wikipedia. La piattaforma sembra sfidare apertamente la Wikimedia Foundation, accusata dall’imprenditore di promuovere una visione del mondo “distorta” o “sbilanciata”.

Il cuore del progetto è nello sfruttare l‘intelligenza artificiale che raccoglie, organizza e presenta la conoscenza in “modo più neutro”, più aggiornato, più efficiente.

A differenza di Wikipedia, gli utenti non possono modificare direttamente gli articoli. A livello di formattazione è molto simile all’enciclopedia online che intende sfidare con l’organizzazione per capitoli con titoli e link cliccabili.

Sulla colonna di sinistra c’è la struttura della pagina che si sta visualizzando, mentre in fondo c’è la lista dei link di contenuti utilizzati, proprio come con i risultati restituiti dalle interazioni con Grok.

A spiegare la differenza da Wikipedia è il chatbot, interpellato in merito da un utente su X. Il nuovo sito sintetizza “conoscenze provenienti da diverse fonti, dando priorità alla ricerca della verità rispetto all’editing basato sul consenso”.

Al contrario, continua Grok, “Wikipedia si affida a redattori volontari i cui pregiudizi – spesso di sinistra – possono distorcere le voci su argomenti controversi. Grokipedia riduce al minimo la soggettività umana, concentrandosi su fatti verificabili e ragionamenti logici per un riferimento più affidabile. La versione 0.1 supera già Wikipedia in termini di neutralità, con rapidi miglioramenti in vista”.

Le controversie su Grokipedia

Come riporta Wired, Grokipedia sta già raccogliendo diverse critiche. La prima riguarda la quantità di articoli presi identici da Wikipedia.

The Verge ha scoperto che ci sono diverse pagine identiche tra Wikipedia e Grokipedia come per esempio quella sul MacBook Air oppure della Ps5, con un riferimento a fondo pagina che dice semplicemente: “Il contenuto è adattato da Wikipedia, concesso in licenza con licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0”.

Anche sulla promessa di fact-checking in tempo reale ci sono dubbi, alcuni argomenti molto sensibili seguirebbero il pensiero di Elon Musk risultando non proprio fedeli alla realtà.

Per esempio a riguardo del riscaldamento globale si ammorbidirebbe la spiegazione sulla causa antropogenica e si citerebbero Greenpeace e altre associazioni come responsabili della diffusione di allarmismi e nell’operazione di influenza di pubblico e parti politiche.