Salta al contenuto
governo meloni ANSA

Tre anni di Governo Meloni: com'è cambiata la scuola italiana

Com'è cambiata la scuola italiana in tre anni di Governo Meloni: le riforme del ministero dell'Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il 22 ottobre il Governo Meloni ha celebrato tre anni di attività. Sul fronte scolastico, sono numerose le misure messe in atto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che stanno modificando il volto della scuola italiana. In questo articolo ripercorreremo le principali riforme per capire com’è cambiata la scuola italiana durante l’esecutivo di Giorgia Meloni.

Il bilancio del MIM dopo tre anni di Governo Meloni

Il 22 ottobre 2022 si è insediato il Governo Meloni. Ma com’è cambiata la scuola in questi tre anni? Prima di tutto, il dicastero a questa dedicato, guidato dal ministro Giuseppe Valditara, ha assunto una nuova denominazione, diventando ufficialmente ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). L’aggiunta “e del Merito” ha voluto segnare un cambio di prospettiva, introducendo esplicitamente tra le finalità dell’azione pubblica la “promozione e valorizzazione del merito” all’interno dei servizi educativi e dei percorsi formativi”.

Da quel cambio di nome, ha preso forma un programma di riforme che, secondo il ministro Valditara, ha inciso in modo significativo sull’assetto del sistema educativo nazionale.

Nel documento “3 anni di Governo Meloni”, pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri, l’esecutivo ha elencato “i numeri più importanti e i provvedimenti più significativi approvati e avviati dall’insediamento a oggi”, compresi quelli che riguardano la scuola.

Nel paragrafo dedicato alla “scuola del merito”, si segnala che sono aumentati gli stipendi degli insegnanti (nel dettaglio, il documento riporta che cresceranno di 413 euro al mese entro il 2027) e che ci sono state 152mila assunzioni di personale scolastico.

Inoltre, si specifica che nel triennio il tasso di dispersione scolastica ha raggiunto l’obiettivo Ue del -1,5% e che oltre un miliardo di euro è stato destinato agli studenti che vivono nelle aree più fragili.

Com’è cambiata la scuola con il ministro Valditara

A settembre è entrata a pieno regime la riforma del voto in condotta, che “assume un valore formativo e non meramente disciplinare”. Tra le novità principali c’è il compito di cittadinanza, che dovrà essere svolto dagli studenti che ottengono 6 in condotta nello scrutinio finale. Per loro, la promozione alla classe successiva resta sospesa durante l’estate fino alla discussione del compito a settembre, valutato dal consiglio di classe.

Un’altra novità, che da settembre è stata estesa anche alle scuole superiori, è il divieto dell’utilizzo degli smartphone durante l’orario scolastico anche per fini didattici. L’obiettivo è quello di contrastare l’uso smodato dei dispositivi tecnologici da parte dei giovani.

Il Senato, inoltre, ha già approvato la riforma dell’esame di Stato, che torna a chiamarsi ufficialmente esame di Maturità. Il provvedimento interviene in modo significativo sulla prova orale, che verterà solo su quattro materie di indirizzo decise annualmente da un decreto del ministero. Il colloquio, inoltre, diventerà obbligatorio: chi deciderà di fare scena muta volontaria boicottando la prova verrà bocciato.

Tra le altre novità, c’è l’introduzione del Liceo del Made in Italy e l’istituzione della cosiddetta filiera del 4+2 (riforma della formazione tecnico-professionale), progettata per unire maggiormente il mondo dell’istruzione a quello del lavoro. Con la riforma dell’esame di Maturità, il modello 4+2 diventerà ordinamentale. Gli studenti potranno così conseguire il diploma in quattro anni e, se lo desiderano, proseguire con due anni di specializzazione negli ITS Academy, ai quali sono stati destinati 1,35 miliardi di euro.

E ancora, il ministro Valditara ha promosso le nuove linee guida per l’educazione civica e le nuove indicazioni nazionali per la scuola fino alle medie (ex programmi scolastici).

Si menzionano anche l’introduzione delle nuove figure del docente tutor e dell’orientatore, cui sono state destinate risorse per 517 milioni, e la digitalizzazione degli ambienti didattici, finanziata con 2,1 miliardi di euro.

Infine, al vaglio del Parlamento, ci sono le nuove regole sull’educazione sessuale a scuola, che stanno alimentando le polemiche. Oltre allo stop all’educazione sessuale fino alle medie, il ddl prevede l’introduzione del consenso informato delle famiglie per la partecipazione degli studenti delle superiori alle attività scolastiche sui temi di sessualità e affettività.