Si tende a credere che la presenza dominante del web nelle nostre vite abbia portato via alcuni elementi che un tempo ne rappresentavano dei cardini. In cime alla lista di molti vi è la scrittura. Qualcosa di assolutamente fasullo, considerando come via smartphone, tablet, computer e notebook non facciamo quasi altro che scriverci.
Cosa dire delle lettere: sono davvero sparite nel nulla? Salvo quelle portatrici di brutte notizie, un po’ di cartoline e qualche rara eccezione, delle cartacee si hanno in effetti poche notizie. Abbiamo però le mail, che ne hanno degnamente preso il posto. Abbiamo oggi lettere d’amore virtuali, che possono anche prendere la forma di lunghi messaggi via app.
È cambiato il modo ma non l’intento, quello di metterci in comunicazione e far sentire agli altri che ci siamo. Chiarito questo punto cruciale, possiamo cimentarci nella guida alla scrittura di una lettera a un amico. Qualcosa di utile per chiunque. Perché saper impostare un tipo di scritto del genere, in versione cartacea o digitale, sarà sempre utile. A ciò si aggiunge il fatto che se siete giovani studenti potreste ritrovarvi questa possibile prova d’esame al termine del percorso in terza media. Di seguito vi diamo non soltanto delle utili indicazioni, ma anche un esempio scritto, cui poter fare riferimento.
Come scrivere una lettera a un amico
Riuscire a scrivere una lettera a un amico vuol dire essere in grado di comprendere a fondo le proprie emozioni, trasportandole su carta. La propria penna diventa strumento e, in un misto di creatività e rigida struttura, si esprime il proprio pensiero con chiarezza. Se non possiamo insegnare a esprimere ciò che si prova, è di certo nel range delle nostre capacità esprimerci a riguardo della struttura da rispettare.
La struttura di una lettera
Prima di iniziare la fase della scrittura vera e propria, sarebbe il caso di creare uno schema mentale, o magari annotarlo su un pezzo di carta. Ciò vale, ovviamente, per chi ha bisogno di imparare a strutturare una lettera, non per chi è avvezzo a farne uso. Mettere ordine in questo testo vuol dire suddividerlo in sezioni differenti, che di seguito analizziamo nel dettaglio, sottolineando anche il posizionamento di alcuni elementi, laddove necessario:
- Mittente: per quanto possa essere superfluo dirlo, sottolineiamo come questa figura sia il mandante della lettera. Il nome in questione dev’essere posto sempre nella parte in alto a sinistra. A meno che la lettera non venga consegnata a mano, posizionandola di persona nella cassetta della posta di una data persona, l’indicazione di nome e cognome del mittente deve necessariamente essere presente sulla busta. È utile soprattutto per un’eventuale restituzione. Da aggiungere anche il proprio indirizzo, il CAP, la città e la provincia di riferimento;
- Destinatario: si tratta del ricevente della lettera, ovvero l’amico al quale stiamo scrivendo. Anche in questo caso sulla busta occorre indicare l’elenco completo dei dati di riferimento, così da consentire la consegna;
- Luogo e data: una vera lettera prevede che nella parte alta, a destra, vi sia indicato dove ci si trova nel momento in cui si scrive, e in che giorno ciò sta avvenendo;
- Saluti iniziali: chi leggerà il testo è una persona cara, per questo i saluti non necessitano d’essere formali. Un "ciao" o un "caro/a" andranno più che bene, magari accompagnati dal nome del destinatario. Dopo il nome occorre la virgola, per poi andare a capo, lasciando un po’ di spazio, e iniziando a scrivere il testo vero e proprio. Ricordiamo come questa sia la vera introduzione della lettera e necessiti della maiuscola, nonostante la virgola precedente;
- Introduzione: com’è facile intuire, questa sezione è utile a introdurre l’argomento cardine della lettera. Si potrà sfruttare questo spazio per delle domande da rivolgere all’altro interlocutore, iniziando poi a spiegare il topic che ha di fatto spinto all’invio della lettera in sé;
- Corpo della lettera: questa è la sezione più importante, che non ha di fatto limiti di lunghezza, considerando come si tratti di una lettera a un amico, quindi informale. Si può parlare in prima persona, senza alcuna remora, come se il confronto in questione avvenisse faccia a faccia. Si mira a parlare di eventi e circostanze specifiche, offrendo spesso aggiornamenti sulla propria vita. Essendoci un rapporto d’amicizia, sarà facile poi chiedere consigli e opinioni in merito a quanto espresso;
- Conclusione: quando il corpo della lettera è davvero concluso, si può procedere con i saluti, scegliendo le giuste parole per concludere la lettera. A seconda del rapporto che si ha, le ultime frasi potrebbero essere scherzose o un po’ più seriose, passando da una battuta a un semplice "spero di sentirti presto". Il consiglio è sempre quello di scrivere nella stessa maniera con la quale ci si parlerebbe di persona.
- Firma: è sempre consigliabile apporre la propria firma alla lettera. Ciò è obbligatorio nel caso di un altro tipo di scritto ma di certo apprezzato anche in tipologie così intime e informali. Si ricorda come in questo caso ci si debba limitare al nome, tralasciando il cognome;
- Post Scriptum: può capitare, di certo non di rado, che ci si dimentichi di affrontare un determinato tema. Non abbiamo dinanzi un computer e quindi non si può incastrare questa parte dove si preferisce. Ecco venirci incontro la formula del P.s., ovvero post scriptum. Una postilla da aggiungere dopo la firma.
Lettera a un amico: esempio
Napoli, 30 dicembre 2022 (Luogo e data)
Caro Antonio, (Saluti iniziali)
È ormai trascorso un anno dall’ultima volta che ci siamo sentiti e spero tu stia bene. Sentivo la necessità di scriverti, perché non vorrei che il silenzio divenisse un’abitudine tra noi. Sono cambiate tante cose nelle nostre vite ma spero quest’amicizia possa restare una costante. (Introduzione)
Mi è di colpo venuta in mente l’ultima volta che ci siamo visti. Non è stato di certo un momento facile. Dopo quello che ti era successo, quello tranquillo dei due eri proprio tu, sorprendentemente. Hai quasi dovuto farmi coraggio. Anche in quel caso venivamo da un lungo periodo di silenzio, che era però volontario. Avevo deciso di fare un passo indietro ma non voglio tornare sulla questione. Ne abbiamo già parlato e proprio quell’ultima volta ti ho chiesto scusa, perché la situazione in cui ti sei ritrovato di colpo ha messo tutto in prospettiva, in un attimo.
Ci siamo lasciati con la promessa di rivederci ma poi i piani sono saltati ancora e il modo in cui le nostre vite stanno cambiando ci ha portati a stare sempre più lontani. Insieme fin dalle elementari e poi cos’è successo? Per più di dieci anni fianco a fianco ma poi qualcosa è scattato. Siamo cambiati noi e il nostro modo di parlarci e stare insieme. Altre persone hanno preso i posti che rispettivamente ci eravamo riservati nelle nostre vite.
Sarebbe ingenuo pensare di poter tornare uniti come prima, come se quella scintilla non si fosse mai spenta. Se anche ripensarci vicendevolmente come "migliori amici" è però assurdo, vorrei almeno fosse chiaro che mi manca la tua presenza nella mia vita quotidiana. Era da un bel po’ che questi pensieri mi ronzavano nella testa e così ho deciso di metterli nero su bianco. Non ti ho mai scritto una lettera e forse questo modo potrà farti capire realmente quanto sono serio.
Avrei potuto scriverti su Whatsapp o chiamarti ma forse temevo di ritrovarmi puntualmente a tirarmi indietro, cancellando il testo e premendo il tasto rosso per interrompere la telefonata prima ancora del primo squillo.
Ritrovarmi ora con questa pagina piena di parole mi dà invece coraggio. Posso spedire il tutto e prepararmi con calma alla tua risposta, qualunque essa sia. Dal canto mio, però, mi impegno realmente a mantenere la mia promessa d’esserci davvero, come un amico, per te. Magari non più il migliore, non più il primo al quale ti rivolgi in caso di gioie e sofferenze, ma comunque presente.
Se è questo che siamo, e spero tu lo pensi, gli amici si fanno confidenze e posso finalmente dirti che ho risolto quella brutta situazione legata al lavoro. Dalla pandemia a oggi, ne è passato di tempo, ma mi sono rimesso in piedi. Francesca mi è stata al fianco in tutto questo periodo e ha sopportato i miei umori. Sono finalmente più sereno e ho voglia di rimettere in ordine la mia vita, a partire dagli affetti. Sei il primo al quale lo dico, ma ho intenzione di chiederle di sposarmi. Ritieniti invitato, dovesse farmi la grazia di dirmi di sì. (Corpo della lettera)
Ho scritto davvero tanto e ho preferito non correggere nulla. È una lettera di getto, così come d’istinto ho pensato di scriverla. Adattarla in qualche modo non sarebbe stato giusto. Spero davvero di sentirti presto, magari propria via lettera. Potrebbe diventare una bella abitudine. (Conclusione)
Ti mando un forte abbraccio, di cuore (saluti)
Luca (firma)
P.s.: Del tutto dimenticato di dirti che sarò dalle tue parti ad agosto, credo la prima settimana. Spero riusciremo a vederci. Senza impegno, lo so, ma sarebbe bello ritrovarci di persona e passare magari una giornata al mare come ai vecchi tempi. (Post Scriptum).