valoroso (agg.), audace (agg.), ardito (agg.), ardimentoso (agg.), temerario (agg.), eroico (agg.), spericolato (agg.), forte (agg.), deciso (agg.), fermo (agg.), risoluto (agg.), sfacciato (agg.)...
Nasce a Treviri nel 339/340. Il padre è un alto funzionario imperiale, nel pretorio delle Gallie. Morto il padre, la madre rientra a Roma con i tre figli: Ambrogio, Marcellina e Liberio. Ambrogio diviene governatore civile della provincia di Liguria ed Emilia. Alla morte di Aussenzio, il popolo lo sceglie come vescovo di Milano e, dopo aver ricevuto il battesimo, viene consacrato il 7 dicembre 374. Di ritorno da Pavia nel febbraio 397 si ammala e muore il 4 aprile. La morte di Aussenzio nell'ottobre 374 scatena la crisi di successione. Ambrogio presenzia alle turbolente assemblee come tutore della legalità e dell'ordine pubblico e la folla, conquistata dal suo prestigio e dalla sua vita integerrima, lo vuole Vescovo di Milano. Appena eletto vescovo, Ambrogio si libera delle sue proprietà, destinandone il ricavato ai poveri. Aiutato dall'ottima preparazione linguistica e retorica, approfondisce lo studio della Bibbia e prende a cuore la formazione del clero. Si dedica, specie nella predicazione, a un insegnamento sistematico dottrinale. La predicazione si fa più intensa nel periodo quaresimale e nella settimana santa. Lotta contro l'arianesimo. La fase estrema dell'attività di Ambrogio è rivolta alla riorganizzazione delle Chiese cisalpine, alla ricerca e al culto delle reliquie, come 'memento' per la Chiesa costantiniana, dei tempi eroici del cristianesimo e della sua tensione escatologica.
Altri santi: S. Maria G. Rossello, S. Claudio, S. Fara, S. Serena, Sant'Eutichiano
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