Nasce a Castel Sant'Angelo, in provincia di Macerata, nel 1245. Nel 1259, dopo aver ascoltato le prediche di un religioso di nome Reginaldo, decide di entrare tra i frati eremitani di S. Agostino. Nel 1275 passa nel convento di Tolentino, dove rimane fino alla morte, avvenuta il 10 settembre 1305. Uomo mite e misericordioso; asceta dedito alla preghiera. Tra le sue devozioni, oltre alla recita dell'ufficio divino, c'è la recita dell'ufficio della Vergine, della Santa Croce e dei defunti. Celebra ogni giorno di buon mattino la S. Messa, alla quale si prepara con lunghe preghiere e con la confessione. Passa poi lunghe ore al confessionale e predica il Vangelo. All'interno della comunità religiosa accoglie con cura i frati ospiti del convento, aiuta e consola gli afflitti e gli infermi. La sua carità si estende anche fuori del convento: visita i poveri, compone le inimicizie, si adopera a mettere pace tra le fazioni che spesso turbano la vita cittadina. Ricercato dai fedeli di più umile condizione come da uomini e donne della società elevata, dà esempio di vita spirituale e di apostolato.
Altri santi: S. Pulcheria, S. Vittore, S. Agabio
Il Santo di ieri | Il Santo di domaniidrofobo (agg.), rabbioso (agg.), adirato (agg.), irato (agg.), infuriato (agg.), furioso (agg.), furibondo (agg.), furente (agg.), irritato (agg.), imbestialito (agg.), stizzito (agg.), incavolato (agg.)...