Come Si Scrive

Si scrive egli da o egli dà?​​

Elena Arneodo

ESPERTA DI LIBRI

Traduttrice e autrice, editor e copywriter per case editrici, magazine e siti web, specializzata in viaggi e food. Da sempre appassionata di libri di vario genere, dai romanzi della letteratura classica ai best seller, dagli albi illustrati per bambini ai graphic novel, fino ai ricettari e ai fotografici.

La grafia corretta è egli dà, con l’accento grave sulla a. La versione senza accento – egli da – o quella con l’apostrofo – egli da’ – sono da considerarsi errori. Perché, quindi, sorgono dei dubbi nel momento in cui ci troviamo a scrivere la terza persona dell’indicativo presente di dare?

La risposta è semplice. In italiano le forme da senza accento e da’ con apostrofo esistono, ma hanno una diversa funzione grammaticale; pertanto si usano in contesti differenti. Nella nostra lingua, infatti, quando è necessario distinguere graficamente termini omonimi, si usano accento o apostrofo: il caso di da, e da’ è emblematico poiché il monosillabo ha ben tre usi e significati distinti. Facciamo chiarezza.

Da – senza apostrofo e senza accento – è una preposizione semplice che indica diversi complementi di luogo, ma anche di origine, provenienza, agente, causa, allontanamento, prezzo, modo, tempo, fine, qualità, limitazione e predicativo del soggetto. Oppure viene impiegato nelle proposizioni finali o consecutive implicite

Esempio 1: Vai da Giancarlo domani? (moto a luogo)

Esempio 2: Vado da Torino a Catanzaro in auto (modo da luogo)

Esempio 3: Per entrare in garage devi passare dal cancello (moto per luogo)

Esempio 4: Nostra figlia dormirà dalla sua migliore amica questa sera (stato in luogo)

Esempio 5: Benedetto da Norcia è un santo molto venerato in Italia (complemento di origine)

Esempio 6: Questo dipinto è stato completato da Monica (complemento di agente)

Esempio 7: Non ci vedo più dalla fame (complemento di causa)

Esempio 8: Sono costretta ad allontanarmi da te perché i tuoi comportamenti mi fanno troppo male (complemento di allontanamento)

Esempio 9: Ha comprato un’auto da 80.000 euro (complemento di prezzo)

Esempio 10: Si comporta da idiota con quella ragazza (complemento di modo)

Esempio 11: I lavori non procedono da anni (complemento di tempo continuato)

Esempio 12: Sarò in vacanza da lunedì (complemento di tempo determinato)

Esempio 13: La macchina da cucire di mia nonna deve essere portata a riparare (complemento di fine)

Esempio 14: Quel ragazzo dai capelli biondi mi sta davvero simpatico (complemento di qualità)

Esempio 15: Prisco è cieco da un occhio (complemento di limitazione)

Esempio 16: Adoravo salire sugli alberi a mangiare le ciliegie da bambino (complemento predicativo del soggetto)

Esempio 17: Domani le porto la bozza da riguardare (proposizione finale implicita)

Esempio 18: Era così brava da lasciare tutti a bocca aperta (proposizione consecutiva implicita)

Da’ – con apostrofo – è la seconda persona singolare dell’imperativo del verbo dare, risultato dal troncamento di dai, che in questo caso necessita di un segno grafico per essere riconosciuto. La forma completa dai può tuttavia essere utilizzata

Esempio 1: la macchinina a tua sorella e fate la pace

Esempio 2: Dai retta a me, lascia stare la danza, non è roba che fa per te

– con accento – è la seconda persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare.

Esempio 1: Leonardo sempre ragione a sua moglie per non discutere

Quest’ultimo esempio dovrebbe quindi fugare ogni dubbio circa l’espressione egli dà. Quando il monosillabo è associato al pronome personale di terza persona singolare è d’obbligo l’accento.

Scopri se si scrive sò o so.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963