“Chi fa la legge, deve conservarla” è un antico proverbio che affonda le proprie radici nella tradizione popolare: il detto serve a indicare che chi legifera ha il dovere di rispettare la legge e le regole come tutti e non può godere di privilegi particolari.
La spiegazione del proverbio
L’antico proverbio popolare “Chi fa la legge, deve conservarla” parla della legge, intesa sia come l’atto legislativo approvato da un Governo o da un ente, sia come il principio regolatore dei comportamenti dell’uomo in quanto essere libero e ragionevole. Il proverbio si rivolge in primo luogo a chi è il responsabile della legge, ovvero gli uomini che sono al governo, che legiferano: non possono in nessun modo godere di privilegi e quindi sono tenuti a rispettare le stesse regole imposte, come tutti gli altri.
Il proverbio può essere interpretato anche secondo diverse chiavi di lettura che non coinvolgono necessariamente la legge nel senso più stretto del termine ma chiama in causa chi si rivolge agli altri imponendo dei paletti. Per fare un esempio concreto, si può prendere in esame il rapporto all’interno di una famiglia tra i genitori e i figli: quando il padre e la madre impongono una serie di comportamenti ai propri figli, possono essere chiamati a fare lo stesso per dare il buon esempio.
Lo stesso principio può essere allargato anche ad altri aspetti della vita, come la religione, con il prete che predica dall’altare e rappresenta un esempio per i fedeli, oppure gli insegnanti nei confronti degli alunni. Il proverbio si presta a essere utilizzato anche come rimprovero da parte di chi si accorge che le persone che hanno legiferato, in realtà non rispettano le stesse regole imposte agli altri.
Proverbi simili, collegati e varianti
Del proverbio che recita “Chi fa la legge, deve conservarla” esistono diverse varianti, ognuna delle quali legate a una determinata zona d’Italia. In Campania, per esempio, si dice “Chi fa ‘a legge, l’ha dda respettà“, mentre in Friuli lo stesso detto viene recitato con “Cui c’ha fas lis lez, al à di rispetalis”. Esiste anche una variante toscana, “Chi fa la legge, servarla degge”.
Di proverbi legati alla legge, poi, ce ne sono tantissimi: si possono citare esempi come “La legge nasce dal peccato”, “La necessità non ha legge“, “Legge di Verona, dura da terza a nona” e “Fatta la legge, trovato l’inganno“. Sul tema della giustizia troviamo anche “I poveri mantengono la giustizia” e “Gran giustizia, grande offesa”.
Significato
Il proverbio serve a indicare che chi fa la legge è chiamato a rispettarla e non può in alcun modo godere di privilegi: deve dare il buon esempio se vuole che le regole imposte vengano accettate da tutti.
Origine
Non è possibile risalire con esattezza all'origine del proverbio "Chi fa la legge, deve conservarla" e nemmeno al suo autore. Per il tema trattato, comunque, è molto probabile che questa sia un'espressione derivata dal pensiero formulato da Niccolò Machiavelli nel suo saggio critico di dottrina politica, "Il Principe", nel quale espone le caratteristiche dei principati e i metodi per conquistarli e mantenerli. La frase emblematica del Machiavelli che potrebbe aver dato origine al proverbio è "Chi viene eletto principe col favore popolare deve conservare il popolo come amico".
Varianti
- Campania: Chi fa 'a legge, l'ha dda respettà