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Proverbi

Settembre, l'uva è fatta e il fico pende

Il proverbio Settembre, l'uva è fatta e il fico pende utilizza una metafora per indicare che quando i tempi sono maturi bisogna agire senza esitare

Settembre, l’uva è fatta e il fico pende” è un antico proverbio popolare diventato d’uso comune nel linguaggio scritto e parlato. Questo proverbio parla del mese di settembre, in cui maturano diversi frutti pronti da cogliere come l’uva e il fico, e attraverso una metafora, invita a non tardare per prendere una decisione quando i tempi sono ormai maturi.

La spiegazione del proverbio

Il proverbio fa riferimento a due avvenimenti che riguardano il mese di settembre che è l’ultimo dell’estate e il primo dell’autunno. Durante il nono mese dell’anno, ci sono diversi frutti che diventano ormai maturi e sono pronti da cogliere per essere gustati. Uno di questi è l’uva che solitamente raggiunge proprio il suo periodo di massima maturazione tra la fine di agosto e l’inizio di ottobre. In questo periodo, l’uva è pronta da cogliere e inizia la vendemmia: alcuni grappoli finiranno in tavola, altri verranno utilizzati per produrre il vino.

Anche i fichi maturano nello stesso periodo dell’anno. Solitamente ci sono due tipi di questo frutto: i fioroni che raggiungono la maturazione all’inizio dell’estate e i fichi veri che maturano tra giugno e settembre. Proprio per questo, il proverbio dice che “il fico pende” perché a settembre raggiunge il punto massimo di maturazione, quando pende ormai dalla sua pianta.

Attraverso questo proverbio, oltre a ricordare due dei frutti che maturano durante settembre, si tende a indicare, in senso figurato, che a un certo punto della vita non bisogna aspettare per compiere delle azioni o prendere delle decisioni: quando arriva il momento giusto si deve agire senza avere tentennamenti.

Proverbi simili e collegati

Nell’immenso e variegato mondo dei proverbi italiani, ce ne sono tanti che trattano il tema delle stagioni e dei mesi, elementi utilizzati come metafore di vita. Molti detti riguardano il mese di settembre, come “Di settembre e d’agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto“, “Chi lavora di settembre, fa bel solco e poco rende”, “Se in Settembre senti tonare tini e botti puoi preparare”, “Aria settembrina fresco la sera e fresco la mattina”, “La pioggia di settembre è veleno per l’uva” e tanti altri ancora.

Oltre a settembre, ci sono altri mesi protagonisti di famosi proverbi. Basti pensare a “Polvere di gennaio, carica il solaio“, detto contadino già in uso presso gli antichi romani, oppure “Marzo è fiore della primavera“, fino ad arrivare a “San Benedetto la rondine sotto il tetto“.

Significato

Il proverbio si serve di settembre, mese in cui diversi frutti pronti da cogliere come l'uva e il fico, per indicare che nel corso della vita arrivano momenti in cui non bisogna tardare a prendere una decisione o compiere un'azione, perché i tempi sono maturi.

Origine

Il detto "Settembre, l'uva è fatta e il fico pende" è molto famoso in Italia e diffuso in maniera omogenea lungo tutto lo stivale: nonostante venga sia diventato d'uso comune da tempo immemore, al momento non è possibile conoscere con esattezza la sua origine. Trattando il tema dei mesi, delle stagioni e dei frutti, è ipotizzabile pensare che questo detto affondi le proprie radici nella tradizione contadina. In alcune zone del Paese, il proverbio viene utilizzato per darsi un appuntamento: se due persone devono incontrarsi durante il mese di settembre, è facile sentirsi dire "Ci vediamo a settembre, quando l'uva è fatta e il fico pende".

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