Passiamo molto tempo a sognare, ma solo pochi di noi ricordano i propri sogni al risveglio. Si tratta di una particolarità che è stata analizzata e studiata dagli esperti di tutto il mondo. Le teorie riguardo il perché dimentichiamo i sogni sono diverse.
Perché dimentichiamo i sogni
Quando dormiamo il cervello non è completamente "disconnesso", ma alcune aree restano attive. Fra queste c’è l’ippocampo che impiega molto tempo prima di abbassare il livello di attività e riposare. Il suo compito nel corpo umano è quello di trasmettere informazioni rilevanti che vengono conservate nella memoria a breve termine verso l’area della memoria a lungo termine. Il fatto che sia concentrato su queste attività specifiche impedisce all’ippocampo di prestare particolare attenzione al mondo onirico che non viene percepito come importante. Tralascia dunque i sogni, impegnandosi nel consolidare ricordi e apprendimenti della giornata. Secondo alcune ricerche condotte dall’Università di Monash, in Australia, dunque, l’ippocampo durante il sonno invierebbe informazioni alla corteccia, senza però riceverne. Numerose ricerche e risonanze magnetiche effettuate su persone che dormivano hanno svelato che il ricordo dell’esperienza onirica può durare solamente qualche minuto. Il più delle volte si captano solo poche immagini, sensazioni o brevissimi spezzoni. Esistono inoltre altre teorie che tentano di spiegare perché non ricordiamo i sogni. Per gli scienziati i responsabili di questo processo sarebbero due neurotrasmettitori: l’acetilcolina e l’adrenalina. Quando ci addormentiamo infatti i livelli di queste sostanze si abbassano nel nostro cervello. Questo causa una minore capacità di immagazzinare e fissare i ricordi. Non solo: diversi esperimenti hanno dimostrato che quando entriamo nella fase REM, l’acetilcolina aumenta, mentre l’adrenalina no. Questo provocherebbe una sorta di "cortocircuito" che ci impedirebbe i ricordare cosa abbiamo sognato.
A cosa servono i sogni
I sogni sono da sempre al centro di ricerche e teorie. Nel corso degli anni in tanti hanno provato a decifrare e comprendere la dimensione onirica dell’uomo, ma in pochi ci sono riusciti. Tanto che ad oggi il perché sogniamo rimane ancora un mistero. Qual è il senso dei sogni? Di sicuro la mente non dorme mai. Rimugina su pensieri e idee, creando immagini oniriche. Durante il sonno invece i muscoli si paralizzano, mentre il cuore e i polmoni continuano a lavorare. Secondo Sigmund Freud, fra i primi a indagare scientificamente i sogni, si tratta di "lettere inviate a se stessi", ossia messaggi con cui l’inconscio mostra alla parte consapevole della mente impulsi e desideri rimossi. Da questo punto di vista le visioni notturne usano un linguaggio simbolico che consente all’inconscio di esprimere i propri istinti proibiti. "Nei sogni la vita di tutti i giorni, con le sue fatiche ed i suoi piaceri, con le sue gioie ed i suoi dolori, non si ripete mai – ha spiegato lo studioso -; al contrario, i sogni hanno lo scopo di liberarcene. Anche quando tutta la nostra mente è presa da qualcosa, quando siamo abbattuti da qualche profondo dispiacere, o quando tutto il nostro potenziale intellettivo è assorbito da qualche problema, il sogno non farà altro che entrare nella tonalità del nostro umore e rappresentare la realtà in simboli".