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Perché il trailer si chiama così?

Strumento fondamentale per la promozione dei film, il trailer ha alle spalle una lunga storia e tante curiosità interessanti.

Prima di guardare un film solitamente si visualizza il trailer: un modo semplice e veloce per capire se la pellicola piacerà. Cos’è il trailer? Si tratta di un "breve filmato promozionale di un film oppure di un videogioco di prossima uscita". Il perché di questo nome però è un mistero per tanti.

Cos’è un trailer

Come è strutturato un trailer? La durata si aggira sui due-tre minuti. Si tratta di un filmato che in un lasso di tempo brevissimo deve presentare la storia del film nel modo più efficace possibile, catturando l’attenzione dello spettatore e creando una forte aspettativa. Per dare suspence al trailer sono inserite alcune scene del film particolarmente spettacolari, avvincenti e in grado di suscitare emozioni con un piano sequenza frenetico. Addirittura in alcuni casi sono mostrate inquadrature che magari non sono presenti nel film, in quanto tagliate in fase di montaggio, ma che si sceglie di inserire nel trailer perché capaci di trasmettere bene i contenuti del film.

Perché il trailer si chiama così

La parola "trailer" deriva da un termine inglese che si traduce in "rimorchio". La ragione di questo nome è semplice: il trailer era un filmato promozionale proiettato alla fine del film al cinema, con l’obiettivo di annunciare una novità cinematografica. Come? Mostrando alcune sequenze per creare aspettativa da parte del pubblico potenziale. Nel 1913, agli albori del cinema, il trailer veniva chiamato "provino" ed era un filmato che riportava le anticipazioni di uno spettacolo teatrale di Broadway. Il mezzo promozionale ebbe da subito successo, tanto che venne adottato praticamente in tutti i film. Si iniziarono a inserire proiezione degli spezzoni più significativi della pellicola e brevi sequenze contenenti i primi piani dei protagonisti. Col tempo lo stile dei trailer è divenuto più moderno, con sequenze curate, voci fuori campo e ciak importanti conditi dalle battute dei protagonisti. Progressivamente è stato abbandonato l’approccio di proiettare il trailer a fine film, orientandosi verso media diversi come la televisione, il web ed i social, considerati dall’industria cinematografica dei strumenti pubblicitari di forte richiamo.

Curiosità sui trailer

Come dicevamo in passato i registi non amavano firmare i trailer, ma vale la pena citare due eccezioni: Cecil B. DeMille e soprattutto Alfred Hitchcock. Quest’ultimo aveva un’autentica passione per questo mezzo promozionale tanto da firmare in prima persona la presentazione delle proprie opere. Aveva l’abitudine di utilizzare, oltre alle sequenze tratte dal film, materiale originale girato appositamente per il trailer, nel quale spesso compariva di persona.

Per esempio nel trailer per il film Psyco il registra compare di persona e guida gli spettatori in un giro nei locali del Bates Motel, l’albergo in cui è ambientato il film, fino ad arrivare alla famosa stanza con la doccia protagonista di una scena in cui l’assassino accoltella Jane Leigh. Inoltre è interessante osservare come il trailer ha subito nel tempo una forte evoluzione fino ad essere adottato da grandi registi come Steven Spielberg, George Lucas, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese. Chi non ricorda Lo squalo di Steven Spielberg del 1975 il cui trailer era composto da una sequenza di tre minuti che spiegava nel dettaglio al pubblico quello che succedeva nel film?

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