Il corretto utilizzo delle lettere maiuscole
Nella lingua italiana, l’utilizzo corretto delle maiuscole non è solo una questione estetica, ma risponde a precise norme grammaticali e stilistiche. Mentre in altre lingue l’impiego delle lettere maiuscole può avere regole diverse, in italiano esistono criteri specifici per determinare quando una parola dovrebbe iniziare con una lettera maiuscola.
A cosa servono le lettere maiuscole? Scopri quando usarle e quando evitarle in questa lezione. Di solito per scrivere usi le lettere minuscole. A cosa servono allora le maiuscole? Ci sono casi in cui non puoi farne a meno, come dopo alcuni segni di interpunzione e nei nomi propri. Questo articolo si propone di esplorare tali criteri, analizzando dalle situazioni più comuni fino alle eccezioni meno intuitive.
Le lettere maiuscole dopo i segni di interpunzione
Sono tre i segni di interpunzione che devono sempre essere seguiti dalla lettera maiuscola:
- il punto fermo,
- il punto interrogativo,
- il punto esclamativo.
Va scritta maiuscola, inoltre, anche la prima parola di un discorso diretto dopo l’apertura delle virgolette.
Le maiuscole nei nomi propri
I nomi propri di persona e animale vanno sempre scritti maiuscoli.
Non sono però soltanto le persone e gli animali ad avere un nome proprio: vanno scritti maiuscoli, infatti, anche i nomi di luogo (continenti, stati, città, fiumi, laghi, montagne, vie…), i nomi dei pianeti (Venere, Marte, Giove…), quelli delle festività (Natale, Halloween, Ramadan…) , i nomi di secoli e periodi storici (il Duecento, il Rinascimento, il Novecento…) le sigle, i nomi di alcuni enti e organizzazioni pubbliche.
Non vogliono l’iniziale maiuscola, invece, i nomi dei mesi e dei giorni della settimana.
Le maiuscole nei titoli
Nei titoli di libri, film, canzoni e opere d’arte la prima parola va scritta con la lettera maiuscola.
Esempi: Il giovane Holden, La vita è bella, Shape of you, Les demoiselles d’Avignon…
Le maiuscole e il bon ton
In alcuni casi l’uso della maiuscola è una scelta stilistica: la cosiddetta maiuscola reverenziale, per esempio, usata nelle lettere formali per appellativi, pronomi personali e aggettivi possessivi riferiti al destinatario, è a discrezione di chi scrive e oggi tende a rimanere solo nel linguaggio burocratico.
Esempio: Egregio Dottor Bianchi, Le scrivo per sottoporre alla Sua attenzione il mio progetto: mi farebbe piacere avere un Suo parere tecnico prima di presentarlo alla commissione. La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.
E siccome anche il web ha le sue regole, quando scrivi in rete ricordati di seguire la netiquette. Le maiuscole, infatti, nelle comunicazioni online corrispondono all’urlato e quindi vanno usate con moderazione e sempre con cognizione di causa.