Come Si Scrive

Si scrive d'avanti o davanti?

Elena Arneodo

ESPERTA DI LIBRI

Traduttrice e autrice, editor e copywriter per case editrici, magazine e siti web, specializzata in viaggi e food. Da sempre appassionata di libri di vario genere, dai romanzi della letteratura classica ai best seller, dagli albi illustrati per bambini ai graphic novel, fino ai ricettari e ai fotografici.

La grafia corretta è davanti, tutto attaccato e senza apostrofo. La forma d’avanti è da considerarsi un errore nonostante venisse utilizzata in passato. Cerchiamo di capire perché.

L’avverbio davanti nasce dall’univerbazione della preposizione di e dell’aggettivo – avverbio o sostantivo – avanti. Univerbazione che in questo caso si verifica con troncamento del primo termine, ossia con la caduta dell’ultima lettera a fine parola, apocope che non richiede quasi mai un apostrofo. Insomma, si produce lo stesso fenomeno linguistico che vediamo in qualora, talvolta e talora.

Il dubbio sulla corretta grafia di davanti sorge poiché in alcune situazioni la nostra lingua non ammette il troncamento bensì l’elisione, fenomeno simile che prevede però sempre l’uso dell’apostrofo e che si verifica solo quando il secondo termine inizia con una vocale. Visto che in italiano esistono parole come poc’anzi, quant’altro o senz’altro – con elisione appunto – è lecito pensare alla stessa grafia anche per d’avanti, che risulta però essere sbagliata.

Esempio 1: Aveva parcheggiato l’auto davanti (avverbio, innanzi)

Esempio 2: Davanti a casa tua ci sono degli alberi secolari (perifrasi preposizionale, di fronte a, dinnanzi a)

Esempio 3: Potresti entrare dalla parte davanti (aggettivo, collocato sul fronte)

Esempio 4: Il davanti dell’edificio è stato restaurato con cura (sostantivo maschile, facciata)

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