La versione corretta prevede l’uso dell’apostrofo – d’accordo – mentre la formazione di un’unica parola è da considerarsi errata. La parola daccordo infatti non esiste. Può però capitare di chiedersi se si tratti di un termine scritto tutto attaccato o di due lemmi distinti. Ci vuole o non ci vuole l’apostrofo? Si scrive daccordo o d’accordo? La risposta è semplice.
Nel nostro caso ci troviamo di fronte ad un’elisione, ossia alla caduta dell’ultima vocale di una parola che precede un vocabolo che inizia per vocale. Perché si fa così? Per evitare lo iato di accordo, difficile da pronunciare. L’economia della lingua italiana prevede l’eliminazione di una vocale considerata superflua per favorire la fluidità linguistica, soprattutto nel parlato.
Ciononostante, in alcune situazioni succede che al posto di un’elisione si verifica un’univerbazione con troncamento, ossia la formazione di una nuova parola che richiede la caduta di una lettera di un primo vocabolo che va a unirsi ad un secondo. Lo vediamo nella fusione di termini come tale e volta in talvolta, tutto e ora in tuttora, fino e ora in finora. È invece sbagliato attaccare in un’unica espressione di e accordo.
Quindi "Siamo d’accordo su quale sia la formula corretta?", "Siamo tutti d’accordo che si tratta di elisione e non di univerbazione?". Se risponderete senza esitazione "Certo, tutti d’accordo" avrete fissato la regola e non sbaglierete più.