La grafia corretta è gocce, senza la i tra la seconda c e la e finale. Per evitare di avere dubbi anche su casi analoghi conviene fissare la regola che riguarda i plurali delle parti del discorso che terminano in -cia, e -gia, norma valida solo quando la i del gruppo consonantico non è accentata.
Bisogna distinguere due casi differenti:
- vocale + -cia o -gia
Qui si conserva la i
Esempio 1: Le mie socie mantengono sempre un atteggiamento professionale
Esempio 2: Per favore raccogli le ciliegie prima che le mangino i corvi
Esempio 3: Dobbiamo preparare le valigie questa sera perché domani non avremo tempo
- consonante + -cia o -gia
Qui non compare la i
Esempio 1: Ai nonni piace molto giocare a bocce
Esempio 2: Le querce e i pini sono alberi molto comuni in questa zona
Esempio 3: Evita di fare tutte quelle rinunce, non servono a nulla
La regola ha valore puramente ortografico perché di fatto, nella pronuncia, la i non si sente e non serve nemmeno ad addolcire i suoni della c e della g perché a tal scopo sarebbe sufficiente la vocale e. Inoltre, è utile sottolineare che la norma non è valida quando la i è accentata. Il plurale di nevralgìa, infatti, è nevralgie nonostante la particella -gia sia preceduta dalla consonante l.