Come Si Scrive

Si scrive scorazzare o scorrazzare?

Elena Arneodo

ESPERTA DI LIBRI

Traduttrice e autrice, editor e copywriter per case editrici, magazine e siti web, specializzata in viaggi e food. Da sempre appassionata di libri di vario genere, dai romanzi della letteratura classica ai best seller, dagli albi illustrati per bambini ai graphic novel, fino ai ricettari e ai fotografici.

La forma corretta è scorrazzare, con due r e due z, anche se sarà già capitato di imbattersi nella grafia con una sola r, da considerarsi però sbagliata. Quest’ultima è infatti una variante molto usata nonostante costituisca errore. Lo troviamo addirittura in autori come Nievo e Buzzati ed è probabile si sia diffusa per l’influenza della parola corazza.

Il modo per evitare scivoloni ortografici inopportuni è pensare al verbo da cui deriva, correre – che presenta infatti una doppia vibrante alveolare -, a cui si aggiungono il prefisso s e i suffissi -azz e -are, quest’ultimo a indicare che si tratta di un verbo della prima coniugazione.

Nonostante il vocabolo scorrazzare non sia indicato in contesti raffinati, non presenta alcuna accezione spregiativa; si riferisce infatti ad un’attività che si compie in piena libertà, con gioia e leggerezza. In questo caso il suffisso -azz conferisce un valore spaziale – di qui e di là – che differenzia il lemma scorrazzare sia da scorrere che da correre, entrambi verbi con una chiara direzionalità e una netta volontà di raggiungere un punto finale.

Per fissare la grafia corretta può essere utile analizzare i vari significati che il termine assume in diversi contesti. Si usa scorrazzare sia in forma intransitiva che transitiva. Nel primo caso identifica qualcuno che corre senza sosta per divertimento, in diverse direzioni; compare in alcune frasi anche con senso figurato per indicare il dedicarsi a varie attività, passando da una all’altra senza interruzioni.

Nel secondo caso, invece, si riferisce a qualcuno che attraversa con gran velocità – talvolta compiendo scorrerie – uno spazio, percorrendolo in lungo e in largo. Oppure scorrazzare compare in contesti dove qualcuno è impegnato ad accompagnare in visita qualcun altro che desidera conoscere un luogo.

Esempio 1: I cani scorrazzavano nel prato rincorrendo la pallina (intransitivo)

Esempio 2: Se scorazzi da un divertimento ad un altro senza impegnarti nel lavoro, perderai il valore vero delle cose (intransitivo, figurato)

Esempio 3: I pirati che scorazzano i mari e saccheggiano le coste sono personaggi spesso presenti nelle storie per bambini (transitivo)

Esempio 4: Devo scorrazzarti in palestra tutti i giorni visto che fai agonismo: è un bell’impegno anche per me (transitivo)

Insomma, come spesso succede quando è necessario mettere per iscritto una parola, può insorgere il dubbio circa la presenza di una consonante doppia o meno – pensiamo ad esempio a Macchiavelli o Machiavelli, avvallo o avallo, essicare o essiccare, esterefatto o esterrefatto. Nel caso di scorrazzare dobbiamo sempre ricordare di raddoppiare sia la r che la z.

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