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Come fare una mappa concettuale: modelli, regole ed esempi

Per riuscire a ricordare le cose con reale efficacia non è sufficiente limitarsi a memorizzare i concetti nudi e crudi, ma è anzi necessario comprendere le relazioni che collegano i concetti tra loro

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

Oggi è sempre più frequente sentir parlare di mappe concettuali. Ma può non essere sempre chiaro cosa siano, come si costruiscano e come si possano usare in maniera efficace. Negli anni ’70, il professore universitario Joseph Novak, della Cornell University, già impegnato nella ricerca dei processi di apprendimento, arrivò ad una brillante conclusione: per riuscire a ricordare le cose con reale efficacia non è sufficiente limitarsi a memorizzare i concetti nudi e crudi, ma è anzi necessario comprendere le relazioni che collegano i concetti tra loro.

Cos’è una mappa concettuale

Partendo da questa fondamentale intuizione, nonché dalla volontà di trovare un modo per organizzare e rappresentare la conoscenza, con lo scopo di memorizzarla più facilmente, nacque l’idea della mappa concettuale. Banalmente uno strumento grafico che permetta di delineare fisicamente (su carta, PC o tablet) i concetti principali di un argomento e le loro interrelazioni secondarie. E’ infatti proprio nella capacità della mente di rappresentare le relazioni tra i vari concetti che risiede il “segreto” di un apprendimento “significativo”, in grado cioè di mettere al centro le conoscenze pregresse dell’allievo di turno, parametrandole alla sua motivazione di apprendere. Questo perché la mappa concettuale è un processo attivo, in grado di rielaborare in profondità l’argomento di studio, linkandolo a nuove e vecchie conoscenze, ormai apprese.

Come disegnare una mappa concettuale

Dunque la mappa concettuale è semplicemente lo strumento che consente di rappresentare graficamente i concetti principali e secondari di un argomento e le relazioni che li connettono tra loro. Nel dettaglio, ecco come andare a costruire una mappa concettuale realmente efficace.

1. Evidenziare i concetti

Il primo lavoro da fare, prima di iniziare a comporre una mappa concettuale, è concentrarsi sul testo. Sarà necessario leggerlo con attenzione e circoscrivere i concetti principali e quelli secondari. Un aiuto senz’altro può essere quello cromatico, utilizzando colori diversi per iniziare a categorizzare le diverse informazioni che via via si incontreranno. Fondamentale, in questa fase iniziale, sarà anche la capacità di correlare, tramite appunti a margine o delle frecce, le relazioni tra i concetti evidenziati, soprattutto se di categorie differenti. A questo punto inizierà la parte forse più difficile, quella di affrontare il testo o l’argomento in maniera ragionata, selezionando e classificando le informazioni in base alla loro importanza.

2. Riportare graficamente i concetti, che sia su un post-it o su un PC

Una volta evidenziati i concetti chiave, distinguendoli in principali e secondari, arriverà il momento di organizzare la mappa, distinguendo concetti e relazioni in due tipologie di contenuti grafici.

  • Rettangoli, cerchi o ellissi: sono i simboli adatti a rappresentare i nodi concettuali, basterà una keyword o un’unica frase composta da al massimo cinque parole per focalizzarli e stabilizzarli in attesa di correlazioni;
  • Frecce e linkword: rappresentano la “linfa vitale” delle mappe concettuali. Servono a collegare le figure geometriche dei nodi concettuali alle relazioni associative. Sarebbe buona regola associare alla freccia una parola legame, che renda più snello e intuitivo il dipanarsi della mappa stessa.
  • L’albero rovesciato: una volta assicurato questo tipo di impostazione, si procederà dall’alto verso il basso, iniziando con un titolo, rappresentativo dell’argomento principale trattato, da apporre in cima e al centro dello schema. Per agevolare una fruizione della mappa più immediata sarebbe consigliabile inserire anche una domanda focale vicino al titolo e limitare al massimo il numero di parole contenute nei nodi concettuali, in modo da rendere più agevole la comprensione dei link alle relazioni associative evidenziati dalle frecce e dalle linkwords.

3. Realizzare graficamente la mappa

La realizzazione grafica della mappa, poste le indicazioni e i concetti di cui sopra, resta comunque strettamente “personale”. In base agli elementi già forniti, infatti, si potrà scegliere di puntare su figure geometriche diverse, ognuna assegnata a un grado di rilevanza, piuttosto che utilizzarle solamente per distinguere i concetti principali da quelli secondari, lasciando alle frecce il compito di indicare i dettagli. Nulla vieta però l’utilizzo cromatico, stabilendo un codice colore per differenziare gli elementi presenti sulla mappa.

L’uso delle macro-sezioni e della numerazione

All’interno della mappa concettuale, soprattutto in casi complessi, il suggerimento è quello di individuare delle marco-sezioni e di avvalersi di informazioni numeriche, magari come linkword da associare alle frecce o da rappresentare usando un formato grafico differente.

La mappa concettuale come supporto per i casi di DSA

Posto che prendere confidenza con il saper tracciare una mappa concettuale si rivelerà uno strumento utile non solo nello studio, ma anche nella professione, il valore aggiunto di questo metodo diventa evidente e quasi “miracoloso” nei casi di ragazzi o persone alle prese con una DSA, ovverosia con disturbi specifici dell’apprendimento. Questi soggetti prediligono uno stile visivo e uditivo con ascolto attivo per riuscire a rielaborare, memorizzare e recuperare le informazioni. In queste specifiche situazioni, la mappa concettuale consente di associare ad ogni concetto un’immagine, favorendo non solo i processi di memorizzazione, ma anche il recupero delle informazioni per fronteggiare eventuali cadute di memoria. Uno step successivo particolarmente indicato è poi l’impiego di software specifici, che integrano il lavoro della mappa concettuale attraverso l’uso di strumenti multimediali come audio e video.

Sintesi vocale: i “concetti diventano parlanti”

In questo contesto, il binomio tra mappa e sintesi vocale rende “parlanti” i concetti, svolgendo una duplice funzione fondamentale per lo studente con DSA, che spesso incontra grandi difficoltà in fase di ripasso individuale nel leggere e rileggere i concetti e che invece trarrà giovamento dall’utilizzo di parole chiave:

  • agevolazione a livello di comprensione e memorizzazione dei concetti
  • supporto in fase di esposizione, visualizzando l’ordine di presentazione dei concetti