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Qual è la laurea più richiesta?

Scegliere il giusto corso universitario può essere molto difficile: ecco qual è la laurea più richiesta sul mercato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

L’approccio alla scelta dell’Università è duplice. Da una parte c’è chi studia le lauree più richiesta, così da poter avere maggiori chance di un impiego redditizio e, in generale, possibilità di restare senza un impiego in linea con il proprio percorso il minor tempo possibile. Dall’altra parte c’è invece chi ha le idee un po’ più chiare sul tipo di lavoro da voler svolgere, il che limita le scelte di corso. Cosa fare, però, quando il proprio sogno passa attraverso una laurea poco richiesta? Di seguito analizzeremo tutto ciò, tentando di chiarire le idee a chiunque ne abbia bisogno.

Laurea più richiesta

Seppur di poco, la classifica delle lauree più richieste nel mercato del lavoro italiano cambia ogni anno. Ciò dipende da differenti fattori, come la nascita di nuovi corsi, lo sviluppo tecnologico che modifica il panorama degli impieghi e, ovviamente, l’intervento di elementi sociologici nell’equazione. Sono due i principali studi che evidenziano i corsi di laurea più richiesti, ovvero quelli che offrono le migliori chance d’impiego, statisticamente parlando. Ecco cosa dicono.

Rapporto Almalaurea

Com’è facile ipotizzare, la pandemia legata all’emergenza Covid ha avuto un enorme impatto sul mondo occupazionale. Basti pensare all’enorme richiesta del settore sanitario, così come alla rivoluzione, almeno per l’Italia, dello smartworking. Ciò ha spinto verso un rapporto quotidiano con determinati sistemi informatici. Tutto ciò spiega ampiamente le prime posizioni della top 6 del rapporto Almalaurea, relativa alle migliori statistiche in termini occupazionali:

  • Informatica e tecnologie ICT
  • Ingegneria industriale e dell’informazione
  • Ambito medico-sanitario e farmaceutico
  • Educazione e formazione
  • Architettura e ingegneria civile
  • Ambito scientifico

Maggiori difficoltà nel trovare un impiego nel campo per il quale sono stati effettuati degli studi approfonditi vengono invece riscontrate nei seguenti corsi universitari: psicologia, arte e design, giuridico.

Viene proposta, inoltre, una top 4 delle lauree che consentono di raggiungere livelli di stipendi più elevati:

  • Medico-sanitario e farmaceutico
  • Informatica e tecnologie ICT
  • Ingegneria industriale e dell’informazione
  • Economico

Un quartetto che vede al primo posto un generale incremento di 302 euro mensili, netti, rispetto allo stipendio medio. Al secondo posto l’aumento è di 225 euro, che diventano poi 178 euro e infine 135 euro.

Le lauree più "svantaggiate" da questo punto di vista sono invece quelle appartenenti ai gruppi ingegneria civile e architettura, psicologico, veterinario e agrario-forestale.

Rapporto Unioncamere e Anpal

Unioncamere e Anpal propongono un bollettino nazionale che mira a indicare il fabbisogno di lavoratori delle aziende in determinati settori, a seconda dell’andamento del mercato. Così facendo, risulta facile identificare le figure specializzate con più chance di trovare un’occupazione.

In un mercato lavorativo in crisi, vi sono sempre dei settori in cui la domanda dei titolari è ampia e l’offerta dei lavoratori minima. Dall’analisi del 2021 è emerso che poco meno di 800mila aziende italiane ha una difficoltà del 32% di individuare risorse da assumere.

Scendiamo però nello specifico, evidenziano i settori specifici:

  • Turismo
  • Trasporti e logistica
  • Sanità e public utilities
  • Industrie chimiche-farmaceutiche

Pochi dubbi su quelle che sono le lauree più richieste secondo il bollettino, che rispecchiano in minima parte quanto già evidenziat: indirizzi economico, ingegneria, insegnamento, formazione, sanitario e paramedico.

Scegliere la facoltà più adatta: consigli utili

Il passaggio dalle superiori (liceo o istituto tecnico che sia) all’università è a dir poco delicato. Individuare il percorso più adatto richiede tempo ed è giusto che sia così. Non è una scelta da poter essere fatta in maniera avventata.

Ascoltare i consigli di chi ha già vissuto questa fase, come i propri genitori, è importante. Occorre però tener conto del fatto che si tratta della propria vita. Non si è obbligati ad accettare le indicazioni altrui.

Proviamo, quindi, a fornire qualche indicazione utile per prepararsi al meglio a questo bivio:

  • È tempo di fare chiarezza dentro di sé, riflettendo sui propri desideri per il futuro. Il quinto anno delle superiori dovrebbe dare il via a un ragionamento privato sulle proprie inclinazioni. L’esperienza di vita e scolastica dovrebbero fornire una vaga idea dei pronti punti di forza dal punto di vista dell’apprendimento. Questo è qualcosa da tenere in considerazione. Studiare ciò che piace o risulta "facile" è un vantaggio non secondario. Il confronto interiore dovrebbe però essere integrato da quello con le persone più vicine. Vedersi attraverso una prospettiva diversa, potrebbe gettare luce su aspetti di sé poco noti.
  • Scegliere il corso universitario in base alle prospettive lavorative più remunerative è sia giusto che sbagliato. Occorre tener conto di questo aspetto. Non viviamo in un mondo ideale e non si vive di sole passioni. A volte occorre accettare il fatto che il "lavoro dei sogni" sia destinato magari a diventare un hobby. Ragionare unicamente sulla base di un potenziale profitto potrebbe però costringere a una vita infelice, sentendosi incastrati nel ruolo ottenuto.
  • Prendere parte agli open day è cruciale. Occorre però sfruttare questa chance, preparando un certo numero di domande da porre agli studenti dei corsi cui si è interessati. Si tratta di un’anteprima sul mondo reale, non quello proposto sui siti ufficiali dell’ateneo. Utile anche individuare le iniziative di orientamento.
  • Una volta individuati alcuni corsi allettanti, potrebbe essere utile frequentare alcune lezioni, così da avere un contatto diretto con i professori.
  • Essere lungimiranti non può far male. Quali lauree magistrali, master, dottorati e corsi di specializzazione sono disponibili dopo aver ottenuto una data laurea?
  • C’è chi vive l’università fino in fondo e chi prova a trascorrerci meno tempo possibile. Appartenere al primo tipo vuol dire informarsi su possibili stage, tirocini, attività culturali, sportive, scambi internazionali e non solo.

I lavori del futuro

Il mondo del lavoro mira sempre più verso le chance garantite dall’innovezione tecnologica, digitale e scientifica. Proviamo, quindi, a elencare quelle che saranno probabilmente le figure professionali più richiesta nei prossimi anni, molte delle quali particolarmente attive già oggi:

  • Manager della transizione digitale: il web non è il futuro, bensì il presente. L’unica vera prospettiva a lungo termine nel mondo del lavoro odierno. L’Italia fatica ancora un po’ a comprendere di dover sfruttare in maniera adeguata tale risorsa, il che rende la figura del manager della transizione digitale davvero cruciale. Il compito cruciale è quello di consentire un approccio diverso, innovativo e sempre al passo con gli ultimi sviluppi. Adeguarsi al web non si riduce, infatti, a un’operazione unica. Si tratta di un percorso in costante sviluppo. Questo va però studiato attentamente, seguendo una linea che passa da strategie oculate e modelli di business.
  • Project Manager: nella maggior parte dei casi questo ruolo è occupato da un laureato in ingegneria gestionale. Il suo compito è quello di progettare, pianificare nel dettaglio, avviare, sviluppare e concludere un progetto aziendale di vario tipo. Al comando di un team, ha la responsabilità di monitorare attentamente l’andamento del processo, esaudendo a pieno il desiderio del cliente.
  • SEO Specialist: figura chiave per la produzione di contenuti online. Costantemente aggiornato in merito alle trasformazioni attuate da Google, fa delle parole chiave il proprio pane quotidiano, immedesimandosi puntualmente nell’utente e nel tipo di ricerche che effettua. Il suo obiettivo ultimo è quello di posizionare i contenuti creati il più in alto possibile tra i risultati del principale motore di ricerca web. Per quanto lo sia già in molti ambiti, il SEO Specialist non potrà che essere una figura chiave del mercato del futuro. Sempre più aziende avranno bisogno di un team dedicato al content marketing, al fine di aumentare tanto la visibilità e il traffico quanto l’autorevolezza.
  • E-commerce manager: la pandemia ha insegnato qualcosa al mondo del commercio italiano, ovvero che il web è un alleato e non un nemico. Occorre però rispettarne le regole e non improvvisare. Per questo, se si vuole ottenere un business sano e proficuo, è fondamentale affidare la gestione della propria piattaforma a un e-commerce manager. Con competenza specifiche di project management e digital marketing, questa figura coordina e gestisce la vendita online di una data azienda, impostando strategie che mirano alla generazione di profitti e, in seconda battuta, visibilità del bran.
  • Cloud Architect: in questo caso parliamo di un lavoro legato al digitale che non è presente nel nostro mercato, almeno non in termini rilevanti. Una figura emergente che si pone come vero e proprio architetto dei sistemi informatici di una società. Il suo obiettivo è quello di trasformare i processi aziendali, rendendoli più fluidi. Ciò vuol dire che tale professionista si occupa di progettare e sviluppare degli ambienti digitali totalmente in cloud, garantendo un rapido adattamento alle esigenze di business dell’impresa.

Queste sono soltanto alcune delle figure professionali più richieste, da oggi ai prossimi 20 anni. Vi è però un ventaglio più ampio e la trasformazione della nostra società lo sta evidenziando sempre più chiaramente. Al suo interno non possono che ricadere anche dei soggetti esperti del mondo green. Il tema è sempre più centrale nelle discussioni internazionali e ogni impresa deve fare i conti con tale realtà. Si parlerà quindi sempre più di "green job", che richiedono competenze specifiche legate al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale e al’economia circolare.

Quella che viene comunemente chiamata "rivoluzione verde" mira a creare nuovi posti di lavoro e trasformare, almeno in parte, una selezione di quelli già esistenti. Le aziende avranno sempre più bisogno di figure professionali specializzate, ed ecco alcuni esempi:

  • Esperto in fonti d’energia sostenibile
  • Project manager nel settore green
  • Team gestionale legato a prodotti finanziari verdi
  • Ingegnere energetico
  • Giurista ambientale
  • Esperto in fondi di investimento green
  • Responsabile degli acquisti sostenibili
  • Addetto commerciale per la promozione di materiali sostenibili

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