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Cos'è la narrativa fantastica

Quando il confine tra realtà e immaginazione diventa labile, si spalancano le porte a mondi in cui l’ordinario convive con l’inspiegabile

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

La narrativa fantastica è un genere letterario in cui il confine tra realtà e immaginazione si fa labile e sfumato, aprendo la porta a mondi in cui l’ordinario convive con l’inspiegabile. Questo genere, amato tanto dagli studiosi quanto dai lettori, non solo intrattiene, ma stimola anche la riflessione critica.

Definizione e caratteristiche principali

Nel fantastico un elemento estraneo, spesso sovrannaturale o inspiegabile, irrompe nella realtà quotidiana, destabilizzandola. Tale elemento può manifestarsi attraverso apparizioni misteriose, eventi inspiegabili o creature fuori dall’ordinario, lasciando il lettore in uno stato di sospensione e dubbio. La caratteristica peculiare del genere è proprio l’ambiguità: l’autore non offre spiegazioni definitive, invitando chi legge a confrontarsi con la molteplicità di interpretazioni possibili. In altre parole, il fantastico non si accontenta di una spiegazione univoca, ma si presta a leggere come un invito a riflettere sui limiti del sapere umano e sulla fragilità delle certezze.

Le radici storiche del fantastico

Le origini del genere fantastico affondano in miti, leggende e tradizioni popolari di numerose culture, ma è nel periodo moderno che esso acquisisce una forma narrativa ben definita. Autori come Edgar Allan Poe, con le sue atmosfere cariche di mistero, o Arthur Conan Doyle, che giocava con il confine tra ragione e soprannaturale, hanno tracciato le prime linee guida del genere. Nel corso del Novecento, il fantastico ha continuato a evolversi: autori come Italo Calvino e Italo Svevo hanno saputo reinterpretarlo in chiave moderna, utilizzandolo non solo per sorprendere il lettore, ma anche per mettere in discussione la realtà e la società. Queste trasformazioni hanno permesso al genere di rimanere sempre attuale, capace di adattarsi ai mutamenti culturali e sociali.

L’arte del dubbio: il ruolo dell’autore

Lo scrittore del fantastico si confronta con una sfida duplice: da un lato deve creare un’atmosfera credibile e ricca di dettagli, dall’altro deve mantenere vivo il senso del mistero, senza cadere in spiegazioni troppo razionali o scontate. L’uso sapiente del linguaggio, della suspense e di simbolismi ben dosati permette di sospendere momentaneamente la logica quotidiana, trasportando il lettore in una dimensione in cui il possibile si fonde con l’impossibile. Questo “effetto onirico” non è fine a se stesso, ma diventa strumento per esplorare temi esistenziali e sociali, invitando chi legge a interrogarsi sul significato profondo della realtà.

Il fantastico come strumento di riflessione

Uno degli aspetti più interessanti della narrativa fantastica è la sua funzione didattica e terapeutica. L’incontro con l’ignoto e l’inspiegabile spinge il lettore a mettere in discussione le proprie certezze, aprendo la mente a nuove possibilità interpretative. In questo senso, il fantastico diventa un mezzo per esplorare la psiche, per rielaborare paure e per confrontarsi con il mistero dell’esistenza. La dimensione ambigua del genere, infatti, favorisce una lettura attiva e partecipata, in cui il significato del testo non è imposto, ma costruito insieme al lettore. Tale caratteristica rende la narrativa fantastica particolarmente adatta all’ambiente scolastico, dove si mira non solo all’apprendimento, ma anche allo sviluppo critico e alla formazione di un pensiero indipendente.

L’importanza del fantastico nella cultura contemporanea

Oggi, in un mondo dove la realtà assume forme sempre più complesse e imprevedibili, il fantastico continua a rappresentare una via privilegiata per comprendere e reinterpretare la nostra esperienza. La letteratura fantastica, infatti, offre spunti di riflessione sulla convivenza tra il visibile e l’invisibile, sul rapporto tra scienza e mito, e sulla continua ricerca di un senso in un mondo in rapido cambiamento. Rivolgendosi soprattutto ai giovani, questo genere non si limita a narrare storie avvincenti, ma diventa un invito a guardare oltre la superficie delle cose, a riconoscere e accettare l’incertezza come parte integrante dell’esperienza umana.

Conclusioni

In sintesi, la narrativa fantastica è molto più di una semplice evasione dalla realtà: essa è uno specchio in cui si riflette l’eterna tensione tra il conosciuto e l’ignoto. Grazie alla sua capacità di intrecciare elementi reali e irreali, il fantastico stimola la curiosità, alimenta la fantasia e incoraggia il pensiero critico. Questo genere, con la sua doppia faccia di incanto e interrogativo, continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione e di riflessione, dimostrando che, in fondo, la linea che separa il reale dal fantastico è più sottile di quanto si possa immaginare.