I complementi: cosa sono e quanti ne esistono
Nel mondo della grammatica italiana, i complementi rappresentano gli elementi essenziali per costruire frasi precise, dettagliate ed evocative. In questa lezione, esploreremo l’importanza dei complementi e le diverse tipologie di complementi esistenti, tra cui quelli necessari, accessori, diretti, indiretti e avverbiali.
Cominciamo!
- Cos'è un complemento
- Tipologie di complementi
- Complementi necessari e accessori
- I complementi diretti
- I complementi indiretti
- I complementi avverbiali
Cos’è un complemento
Il complemento è un elemento aggiuntivo che arricchisce il significato del verbo o del nome all’interno di una frase. Sono essenziali per precisare, completare e arricchire le informazioni date dal verbo, rendendo la comunicazione più precisa ed espressiva.
I complementi sono gli elementi che “completano” il significato della frase. Possono essere distinti in diretti, indiretti e avverbiali.
I complementi sono fondamentali per:
- Precisione: Arricchiscono il significato del verbo e delle azioni espresse nella frase, rendendo la comunicazione più accurata.
- Coerenza: Contribuiscono a creare una struttura ben organizzata all’interno della frase, garantendo una migliore comprensione del messaggio trasmesso.
- Espressività: Aggiungono dettagli e sfumature di significato, rendendo il nostro linguaggio più evocativo e coinvolgente per chi legge o ascolta.
Tipologie di complementi
Esistono diverse tipologie di complementi, ognuna delle quali svolge una funzione specifica nella frase. I complementi si distinguono in:
- diretti: uniti direttamente al predicato senza bisogno di preposizioni
- indiretti: sempre introdotti da una preposizione
- avverbiali: formati da avverbi.
Impara a riconoscerli e a capire se la loro presenza è essenziale oppure no all’interno della frase.
Complementi necessari e accessori
I complementi servono ad aggiungere informazioni rispetto alla frase minima formata da soggetto e predicato.
In alcuni casi, queste informazioni aggiuntive sono fondamentali per la comprensione del significato e quindi i complementi sono necessari: fanno parte della frase nucleare e sono richiesti dal verbo. Sono indispensabili per completare la frase in modo grammaticalmente corretto, altrimenti risulterebbe incompleta o priva di senso.
Esempi:
Francesca guarda le stelle.
Giorgia abita a Roma.
Togliendo il complemento, le due frasi perdono significato perché guardare e abitare sono verbi bivalenti che hanno bisogno di 2 argomenti.
I complementi aggiuntivi, come suggerisce il nome, sono elementi aggiuntivi che forniscono dettagli extra alla frase, ma non sono indispensabili per garantire la correttezza grammaticale della stessa. Aggiungono informazioni aggiuntive e possono arricchire il significato del verbo o del nome, possono quindi essere omessi senza compromettere la struttura grammaticale della frase o il suo significato di base.
Esempi:
Elena parte (da Catania).
Il cane abbaia (per la fame).
I complementi diretti
I complementi diretti sono quelli che si uniscono direttamente al predicato senza bisogno di preposizioni. Rispondono alla domanda “chi?” o “che cosa?”.
I complementi diretti sono quelli che si uniscono direttamente al predicato senza bisogno di preposizioni.
Per esempio nella frase
Luca beve una spremuta
il complemento una spremuta è diretto.
Sono complementi diretti il complemento oggetto, il predicativo del soggetto e il predicativo dell’oggetto.
I complementi indiretti
I complementi indiretti si uniscono al soggetto o al predicato tramite l’uso di preposizioni semplici o articolate. Risponde alla domanda “a chi?” o “a che cosa?”.
I complementi indiretti si uniscono al soggetto o al predicato tramite l’uso di preposizioni semplici o articolate.
Esempi:
Lo zaino di Paolo è pesante.
Lucrezia va al cinema.
Nel primo esempio il complemento indiretto di Paolo si riferisce al soggetto, è accessorio e specifica a chi appartiene lo zaino.
Nel secondo caso, invece, il complemento indiretto al cinema è necessario e completa il significato del predicato.
I complementi indiretti sono molti: scoprili tutti nelle prossime lezioni.
I complementi avverbiali
I complementi avverbiali forniscono informazioni aggiuntive sulle circostanze in cui avviene l’azione, sono formati da avverbi o locuzioni avverbiali. Possono avere questa forma, per esempio, i complementi di tempo, di luogo e di modo, come negli esempi che seguono:
Laura arriva tardi.
Ci vediamo lì.
I ragazzi ascoltano attentamente la guida.