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Che cos'è il simbolismo nella letteratura

Una nuova corrente artistica si affaccia sul finire del XIX secolo, per cambiare completamente il modo di scrivere e fare poesia

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

Il 18 settembre 1886, Jean Moreas, poeta francese di origini greche, pubblica su “Le Figaro” un articolo intitolato “Le Symbolisme”, diventerà il manifesto poetico di una nuova corrente letteraria e artistica, il Simbolismo. Scopo di questo movimento è porre l’attenzione non più sul reale e sull’oggettività, ma sull’interiorità e le sensazioni personali dei singoli autori. Insieme al Decadentismo, che si afferma negli stessi anni, il Simbolismo cambierà profondamente il corso della letteratura del XX secolo.

“Nemica della didattica, della declamazione, del falso sensibilismo, della descrizione oggettiva, la poesia simbolista cerca di: rivestire l’Idea di una forma sensibile. […] L’Idea, dal canto suo, non deve affatto lasciarsi scorgere priva dei sontuosi paludamenti delle analogie esterne, poiché il carattere peculiare dell’arte simbolista consiste nel non approdare alla concezione dell’idea in sé”. (Jean Moreas, Le Symbolisme)

Caratteristiche

Il concetto di “simbolo” è l’imprescindibile punto di partenza per seguire il filo logico del movimento simbolista. Il simbolo non viene più associato ad un significato immediatamente comprensibile, ma diventa qualcosa di indefinito e indeterminato, che spesso resta indecifrabile per la maggior parte delle persone. Al poeta spetta dunque interpretare e svelare, ricorrendo a tecniche come l’allegoria, l’analogia, la metafora ricercata, la sinestesia e l’uso sapiente e simbolico degli spazi bianchi. La poesia deve comunicare in forme non razionali, che trovano il loro modello di riferimento nel linguaggio della musica, e al lettore viene richiesto di essere persona dotata di cultura, intuizione e sensibilità non comuni, in grado di lasciarsi coinvolgere in un’esperienza differente.

Per i simbolisti la realtà non si ferma a quella della scienza o della ragione, ma va cercata più in profondità, proprio attraverso la poesia, la sola in grado di cogliere idee primordiali e intendere il messaggio segreto della natura, e l’arte, intesa come realizzazione dell’essenza stessa della vita. La natura è rappresentata come una foresta di simboli, tra loro corrispondenti, che racchiudono le chiavi del significato dell’Universo. Il mondo è allora composto da un insieme di simboli, che parlano un misterioso linguaggio, incomprensibile per scienza e ragione, ma non per artisti e poeti, capaci di intuizioni improvvise e misteriose, che li portano a cogliere il senso riposto nella realtà attraverso collegamenti apparentemente illogici, associando colori, profumi, suoni di cui riescono a percepire la misteriosa affinità.

Maggiori esponenti

Il punto di partenza della poetica simbolista è considerato il celebre sonetto di Charles Baudelaire, Corrispondenze. In questo componimento, la natura viene considerata come un tempio dal quale, in una foresta di simboli, escono parole confuse, che solo il poeta è in grado di cogliere e decifrare per tradurle in versi. Per questo il poeta maledetto è considerato l’iniziatore di questo nuovo modo di fare poesia. A lui si uniranno, negli anni Settanta dell’800, altri poeti francesi come Paul Verlaine, che paragona le parole ad una musica, Arthur Rimbaud, che descrive la realtà in modo simbolico, e Stephane Mallarmé che utilizza anche figure mitologiche. Questi gli esponenti più noti del Simbolismo, che influiranno in maniera determinante sul corso della poesia europea, particolarmente in Inghilterra, Germania e Russia. In Italia, invece, il Simbolismo avrà un’eco indiretta sulla poesia di Pascoli e dei riflessi su D’Annunzio, ma sarà soprattutto nei primi anni del XX Secolo che verrà conosciuto nella pienezza delle sue affermazioni teoriche e delle sue proposte di novità espressiva, influendo in misura determinante su Futurismo ed Ermetismo.