La grafia corretta è incinta, tutto attaccato, senza alcuno spazio tra in e cinta. I due termini separati, infatti, non hanno alcun significato. Come spesso accade nella lingua italiana il modo migliore per ricordare come si scrive un vocabolo è quello di risalire alla sua etimologia.
Per indicare una donna in dolce attesa, infatti, il latino classico si serviva della parola inciens, incientis – che significa pregna – derivato dal participio passato del verbo incĭngĕre, ossia chiudere in una cinta. L’evoluzione della parola in latino medievale è incincta, dove in assume un valore negativo portando quindi al significato di non cinta. Infatti tra il V e il VI secolo, nell’opera Etimologiae dello scrittore e teologo Isidoro di Siviglia si spiega che le donne incinte non portavano la cintura tipica dell’abito romano femminile, e dunque non erano cinte.
Da non dimenticare anche la derivazione greca: en-kyos – feto – dove en è una particella pleonastica e kyos deriva dal verbo kyo, ossia porto nell’utero. Continuando il viaggio etimologico a ritroso arriviamo alla radice ku: in sanscrito kvayami vuol dire cresco e il participio passato cunas significa gonfiato.
Spostandosi invece in altri paesi di lingua romanza vediamo che il vocabolo ha seguito la stessa evoluzione: in spagnolo si dice encinta, in francese enceinte, sempre in un unico termine. Per fissare definitivamente la giusta grafia di incinta vediamo alcuni esempi.
Esempio 1: Era incinta del suo amante e non sapeva se dirlo o meno al marito
Esempio 2: Era incinta di nove mesi e non vedeva l’ora di partorire
Esempio 3: Aveva provato ogni metodo per rimanere incinta e alla fine si era rassegnata all’idea di non avere figli
A questo punto non dovrebbero più esserci dubbi: incinta si scrive senza spazi, si tratta sempre di un unico vocabolo.
Scopri anche se si scrive dopo domani o dopodomani, in quanto o inquanto e in sieme o insieme.