La grafia corretta è inoltre, tutto attaccato e senza spazi tra in e oltre, termini che comunque esistono in italiano. Di qui il dubbio. In questo caso, tuttavia, abbiamo a che fare con l’univerbazione delle due parole che unendosi danno vita a un terzo vocabolo con una sua accezione distinta da quella originale dei termini che lo compongono. Esattamente come succede per sottosopra, talvolta, tuttavia, talora e almeno, ma anche quassù, chissà e affatto.
A differenza di in e oltre, inoltre può essere usato come congiunzione o avverbio di quantità che aggiunge qualcosa all’intera frase o al verbo a cui si riferisce oltre a quanto detto o fatto, con il significato di in aggiunta, in più.
Esempio 1: Proviamo inoltre a raggiungere un accordo (congiunzione)
Esempio 2: Ho mal di pancia; sento inoltre un forte dolore alla testa (avverbio posposto)
Esempio 3: Martino ha gli occhi azzurri e i capelli biondi; inoltre è alto e magro (avverbio preposto)
Esempio 4: Il parco ospitava un’infinità di insetti; c’erano, inoltre, tantissimi uccelli (avverbio usato in un inciso)
Tuttavia, se si ricorda che inoltre è investito da univerbazione è impossibile sbagliarne l’ortografia poiché sarà sufficiente riflettere sul significato di in e oltre, diverso da quello della parola che formano, inoltre.