Se non vogliamo commettere errori dobbiamo adottare la grafia almeno, senza nessuno spazio tra la preposizione articolata al e l’avverbio meno. Se in passato la seconda versione era ampiamente accettata, oggi al meno è considerata un vero e proprio errore ortografico.
In questo caso, l’italiano contemporaneo prevede infatti l’uso di un termine univerbato, ossia una parola nata dall’unione di due lemmi che perdono il loro significato originale a seguito della fusione, che dà vita a un vocabolo con valore diverso.
I dubbi che insorgono quando dobbiamo mettere per iscritto almeno sono dovuti al fatto che l’univerbazione non segue una regola univoca: nel caso di almeno – così come accade per tuttavia e sottosopra – le due parole sono accostate, ma non è sempre così.
A volte il primo termine subisce un troncamento – come in talora e talvolta -, altre si assiste a un raddoppiamento della consonante con cui inizia il secondo lemma – si vede in affatto, lassù, chissà e soprattutto -, altre ancora coesistono entrambe le forme – ne sono esempi non di meno e nondimeno, al di là e aldilà, centra o c’entra e infondo o in fondo.
Non è quindi facile districarsi tra le varie tipologie di univerbazione perché non ci sono linee guida con valore universale. Per questo motivo non resta che imparare la grafia corretta, magari memorizzando l’avverbio almeno in un preciso contesto. Ecco alcuni esempi.
Esempio 1: Mi piacerebbe almeno partecipare alla festa di fine anno
Esempio 2: Potresti almeno aiutarmi a finire la torta non credi?
Esempio 3: Chiama la baby sitter, almeno posso continuare a lavorare anche da casa