Gli aggettivi alterati e composti: cosa sono e come si formano
In questo articolo esploreremo un aspetto fondamentale del linguaggio italiano: gli aggettivi. Gli aggettivi sono parole che svolgono un ruolo cruciale nell’arricchire e precisare il significato dei sostantivi a cui si riferiscono. Proprio come i nomi, anche gli aggettivi possono subire delle alterazioni e modificare la propria forma, oppure diventare composti quando si “sommano” tra di loro.
Gli aggettivi, così come i nomi, si presentano in diverse forme e declinazioni, tra cui gli aggettivi primitivi, derivati, alterati e composti. Questi elementi, se usati correttamente, possono arricchire il nostro discorso e consentirci di esprimere sfumature di significato in maniera più precisa ed efficace.
Scopri di più in questa lezione sulla struttura degli aggettivi. Impareremo a riconoscere gli aggettivi primitivi da quelli derivati formati con prefissi o suffissi e ad utilizzare i suffissi giusti per ottenere gli alterati diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e dispregiativi e formare gli aggettivi composti!
- Cos'è un aggettivo e perché lo usiamo
- Gli aggettivi primitivi
- Aggettivi derivati e alterati
- Gli aggettivi composti
Cos’è un aggettivo e perché lo usiamo
Gli aggettivi sono una categoria di parole utilizzate per descrivere e qualificare i sostantivi, consentendoci di fornire informazioni aggiuntive sulle caratteristiche delle persone, degli oggetti o degli ambienti di cui parliamo.
Hanno un ruolo fondamentale nel nostro linguaggio, perché arricchiscono il nostro modo di comunicare e rendono il discorso più vivido ed evocativo. La loro adeguata conoscenza e utilizzo ci permette di essere più precisi e accurati nel trasmettere informazioni e sentimenti, in modo da avere una comunicazione chiara e comprensibile.
Quando incontriamo un aggettivo all’interno di una frase, dobbiamo fare attenzione a due fattori chiave: il genere e il numero. Gli aggettivi infatti concordano sempre con il sostantivo a cui si riferiscono in termini di genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale).
Ad esempio, se vogliamo descrivere una bellissima casa, l’aggettivo “bellissima” è al femminile singolare per concordare con il sostantivo “casa”. Se avessimo invece a che fare con più case, dovremmo utilizzare la forma plurale “bellissime” per descriverle adeguatamente. Gli aggettivi, però, proprio come i nomi possono avere tante forme diverse: vediamole insieme!
Gli aggettivi primitivi
Gli aggettivi primitivi, come i nomi, non derivano da altre parole e sono formati soltanto da radice e desinenza. Ecco qualche esempio: bello, furbo, dolce, capace…
È proprio da questi aggettivi-base che si parte per formare gli aggettivi alterati. Gli aggettivi derivati, invece, non necessariamente derivano da un aggettivo, ma possono anche essere formati a partire da nomi o verbi.
Aggettivi derivati e alterati
Gli aggettivi derivati sono formati con prefissi o suffissi a partire da:
- aggettivi: è il caso di incapace che deriva da capace con il prefisso negativo in-;
- nomi: gli aggettivi telefonico e solare, per esempio, sono denominali perché derivano da telefono e Sole;
- verbi: curabile, incantevole e sovversivo, per esempio, sono aggettivi deverbali perché derivano dai verbi curare, incantare e sovvertire.
Gli aggettivi alterati, invece, si formano a partire da aggettivi primitivi per mezzo di suffissi che non alterano il significato essenziale, ma conferiscono sfumature soggettive e affettive. Così bellino è un diminutivo, furbone un accrescitivo, furbetto un vezzeggiativo e dolciastro un dispregiativo.
Gli aggettivi composti
Esistono anche aggettivi composti, formati:
- unendo due aggettivi: agrodolce, giallorosso, sacrosanto…
- utilizzando prefissoidi e suffissoidi: autosufficiente, internazionale, petrolifero, anglofono…