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Gli aggettivi alterati e composti: cosa sono e come si formano

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

In questo articolo esploreremo un aspetto fondamentale del linguaggio italiano: gli aggettivi. Gli aggettivi sono parole che svolgono un ruolo cruciale nell’arricchire e precisare il significato dei sostantivi a cui si riferiscono. Proprio come i nomi, anche gli aggettivi possono subire delle alterazioni e modificare la propria forma, oppure diventare composti quando si “sommano” tra di loro.

Gli aggettivi, così come i nomi, si presentano in diverse forme e declinazioni, tra cui gli aggettivi primitivi, derivati, alterati e composti. Questi elementi, se usati correttamente, possono arricchire il nostro discorso e consentirci di esprimere sfumature di significato in maniera più precisa ed efficace.

Scopri di più in questa lezione sulla struttura degli aggettivi. Impareremo a riconoscere gli aggettivi primitivi da quelli derivati formati con prefissi o suffissi e ad utilizzare i suffissi giusti per ottenere gli alterati diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e dispregiativi e formare gli aggettivi composti!

Cos’è un aggettivo e perché lo usiamo

Gli aggettivi sono una categoria di parole utilizzate per descrivere e qualificare i sostantivi, consentendoci di fornire informazioni aggiuntive sulle caratteristiche delle persone, degli oggetti o degli ambienti di cui parliamo.

Hanno un ruolo fondamentale nel nostro linguaggio, perché arricchiscono il nostro modo di comunicare e rendono il discorso più vivido ed evocativo. La loro adeguata conoscenza e utilizzo ci permette di essere più precisi e accurati nel trasmettere informazioni e sentimenti, in modo da avere una comunicazione chiara e comprensibile.

Quando incontriamo un aggettivo all’interno di una frase, dobbiamo fare attenzione a due fattori chiave: il genere e il numero. Gli aggettivi infatti concordano sempre con il sostantivo a cui si riferiscono in termini di genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale).

Ad esempio, se vogliamo descrivere una bellissima casa, l’aggettivo “bellissima” è al femminile singolare per concordare con il sostantivo “casa”. Se avessimo invece a che fare con più case, dovremmo utilizzare la forma plurale “bellissime” per descriverle adeguatamente. Gli aggettivi, però, proprio come i nomi possono avere tante forme diverse: vediamole insieme!

Gli aggettivi primitivi

Gli aggettivi primitivi, come i nomi, non derivano da altre parole e sono formati soltanto da radice e desinenza. Ecco qualche esempio: bello, furbo, dolce, capace…

È proprio da questi aggettivi-base che si parte per formare gli aggettivi alterati. Gli aggettivi derivati, invece, non necessariamente derivano da un aggettivo, ma possono anche essere formati a partire da nomi o verbi.

Aggettivi derivati e alterati

Gli aggettivi derivati sono formati con prefissi o suffissi a partire da:

  • aggettivi: è il caso di incapace che deriva da capace con il prefisso negativo in-;
  • nomi: gli aggettivi telefonico e solare, per esempio, sono denominali perché derivano da telefono e Sole;
  • verbi: curabile, incantevole e sovversivo, per esempio, sono aggettivi deverbali perché derivano dai verbi curare, incantare e sovvertire.

Gli aggettivi alterati, invece, si formano a partire da aggettivi primitivi per mezzo di suffissi che non alterano il significato essenziale, ma conferiscono sfumature soggettive e affettive. Così bellino è un diminutivo, furbone un accrescitivo, furbetto un vezzeggiativo e dolciastro un dispregiativo.

Gli aggettivi composti

Esistono anche aggettivi composti, formati:

  • unendo due aggettivi: agrodolce, giallorosso, sacrosanto…
  • utilizzando prefissoidi e suffissoidi: autosufficiente, internazionale, petrolifero, anglofono…