La forma attiva e passiva del verbo: come si forma
Il verbo è una delle componenti chiave della frase. Il verbo può presentarsi in forma attiva o in forma passiva. In questa lezione esploreremo le due facce del verbo, scoprendo come si esprimono in diverse situazioni e come ci permettono di mettere in luce soggetti e oggetti all’interno del periodo.
Attraverso l’analisi delle modalità di formazione, impareremo a utilizzare la forma attiva e passiva per comunicare con chiarezza e fluidità, arricchendo il nostro linguaggio.
- Cos’è il verbo e quali forme può assumere
- La forma attiva del verbo
- La forma passiva del verbo
- Altri modi di formare il verbo al passivo
Cos’è il verbo e quali forme può assumere
Il verbo, che rappresenta la parte fondamentale dell’azione linguistica, è il protagonista indiscusso delle nostre frasi. Esso esprime azioni, stati, movimenti e processi, dando vita alle nostre parole e trasmettendo significato alle nostre idee. Il verbo è la forza motrice delle frasi e permette loro di fluire, comunicando con precisione e potenza.
Nella sua dinamicità, il verbo assume diverse forme, tra cui la forma attiva e la forma passiva, che ci offrono prospettive uniche sul mondo delle azioni e delle relazioni tra soggetto e oggetto. Scopriamo, dunque, come il verbo si esprime attraverso queste due sfumature e come possiamo utilizzarle per arricchire il nostro discorso e creare un linguaggio vibrante e coinvolgente.
I verbi possono avere forma attiva o passiva a seconda che il soggetto compia oppure subisca l’azione.
La forma attiva del verbo
Nella forma attiva del verbo, il soggetto della frase svolge l’azione espressa dal verbo stesso. Questa forma mette in risalto l’azione compiuta dal soggetto.
Tutti i verbi transitivi e intransitivi hanno la forma (o diatesi) attiva.
Esempi:
- Marta alza la mano (= verbo transitivo attivo);
- Marta va a scuola (= verbo intransitivo attivo).
La forma passiva del verbo
Nella forma passiva del verbo, l’oggetto della frase diventa il protagonista dell’azione, mentre il soggetto è il destinatario dell’azione stessa. Quindi il soggetto non compie l’azione ma la subisce.
Soltanto i verbi transitivi hanno anche la diatesi passiva.
Riprendiamo gli esempi precedenti per capire come si coniuga un verbo al passivo:
- Marta alza la mano -> La mano è alzata da Marta. La forma passiva del verbo alzare è composta dall’ausiliare essere, coniugato al modo e al tempo del verbo attivo, unito al participio passato di alzare concordato nel genere e nel numero con il soggetto della nuova frase.
- Marta va a scuola. Il verbo andare è intransitivo e non ha la forma passiva.
Trasformando una frase dall’attivo al passivo, il soggetto della frase attiva (Marta) diventa il complemento d’agente o di causa efficiente introdotto dalla preposizione da e il complemento oggetto (la mano) diventa il soggetto della frase passiva. Se il complemento oggetto della frase attiva non è espresso è impossibile trasformare la frase al passivo.
La forma passiva del verbo si forma mediante l’ausiliare “essere" seguito dal participio passato del verbo principale. L’ausiliare “essere" si coniuga in base al tempo e al modo della frase, mentre il participio passato rimane invariato.
Esempio: “I libri sono stati letti dagli studenti." In questa frase, “essere" (al passato prossimo) + “letto" (participio passato) formano la struttura passiva del verbo “leggere."
Altri modi di formare il verbo al passivo
Per formare il passivo, in alcuni casi si possono usare come ausiliari al posto di essere anche i verbi venire e andare.
- Il goal decisivo venne segnato da Messi.
- L’email andò persa nello SPAM.
In alternativa si può usare il cosiddetto “si" passivante, mettendo la particella si davanti alla terza persona singolare o plurale del verbo attivo. Negli annunci commerciali il si può essere anche attaccato in fondo al verbo.
- Il 31 ottobre si festeggia Halloween.
- Affittasi bilocale.