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Il contesto della comunicazione: perché è importante

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La comunicazione non avviene mai in un vuoto; è sempre immersa in un contesto specifico che influisce sul suo significato e sulla sua interpretazione. Che si tratti di un’interazione faccia a faccia, di un messaggio scritto o di una trasmissione mediatica, il contesto determina non solo come viene inviato un messaggio, ma anche come viene ricevuto e compreso. Questo contesto può essere determinato da fattori culturali, sociali, temporali o persino spaziali.

Nel seguente articolo, ci immergeremo nella complessità del contesto della comunicazione, esplorando come esso modelli la trasmissione dell’informazione e la sua percezione, e perché è fondamentale tenerne conto per una comunicazione efficace.

Il contesto della comunicazione

Il contesto della comunicazione è uno degli elementi fondamentali di uno scambio comunicativo insieme a emittente e destinatario, messaggio e referente, codice e canale. Per capire il significato di una parola è importante osservare il contesto in cui viene utilizzata. In presenza di parole polisemiche, sarà proprio il contesto a farti capire il significato adatto.

Qualsiasi tipo di comunicazione ha degli elementi fondamentali che non possono mancare: l’emittente e il destinatario, il messaggio e il suo referente, il codice usato (cioè il tipo di linguaggio scelto), il canale (che può essere l’aria attraverso cui si trasmettono le onde sonore in caso di comunicazione orale oppure la carta su cui scriviamo o lo smartphone con cui mandiamo messaggi) e infine il contesto.

Se incontri in un testo o in un discorso una parola che non conosci, è proprio il contesto di utilizzo che può aiutarti a coglierne il significato. Anche nel caso di parole con più significati, sarà il contesto a farti capire cosa vuol dire in quella specifica circostanza.

Gli elementi della comunicazione

Comunicare significa “mettere in comune” qualcosa. Per farlo è necessario che ci siano alcuni elementi fondamentali:

  • l’emittente: colui che manda il messaggio;
  • il destinatario: colui al quale si rivolge l’emittente;
  • il messaggio: ciò che viene comunicato dall’emittente al destinatario;
  • il referente: l’argomento, la situazione o il concetto a cui il messaggio fa riferimento;
  • il codice: il linguaggio (verbale, gestuale, visivo, sonoro) usato;
  • il canale: il mezzo di trasmissione del messaggio (l’aria attraverso cui si diffondono le onde sonore della voce, la carta di libri e giornali, il pc, lo smartphone…);
  • il contesto: la situazione in cui avviene la comunicazione.

Esempio: I cartelli stradali sono un esempio di codice iconico-visivo, dove il messaggio, indirizzato agli utenti della strada, non è trasmesso attraverso il linguaggio verbale, scritto o orale, ma attraverso dei segni e delle immagini.

La comunicazione: dal contesto al significato

Più è ricco il tuo lessico, cioè l’insieme delle parole che conosci, più sarà facile capire quello che senti o che leggi.

Se però ti capita di incontrare in un discorso o all’interno di un testo delle parole che non conosci, non andare nel panico! Puoi cercare di capire cosa significano osservando il contesto in cui sono inserite, le parole vicine e la situazione generale in cui la parola è utilizzata.

Se stai leggendo un testo che parla della montagna e trovi la parola “ramponi”, di cui non sai il significato, leggi con attenzione la frase in cui è inserita e sottolinea gli indizi che potrebbero aiutarti a capire cosa vuol dire. Ecco un esempio:

“Prima di partire per la nostra escursione sul ghiacciaio, ci siamo assicurati di avere tutta l’attrezzatura necessaria. La guida alpina, infatti, ci aveva raccomandato di portare i ramponi perché, per fare presa sul ghiaccio e non scivolare, la suola degli scarponi non basta”.

A questo punto puoi farti almeno un’idea di cosa siano i ramponi: un attrezzo usato dagli alpinisti sui ghiacciai, che si attacca alla suola degli scarponi per non scivolare. Se vuoi una definizione più precisa, però, cercala sul dizionario.

Contesto della comunicazione: le parole polisemiche

Ci sono parole che hanno più significati (polisemiche). È difficile però che questo possa creare confusione perché il contesto ti permette di capire a quale significato si fa riferimento.

Qualche esempio?

  • L’arco per tirare le frecce è diverso dall’arco di trionfo.
  • La gru è una macchina per sollevare dei carichi, ma anche un uccello dalle zampe molto lunghe.
  • La pianta può essere un vegetale, ma anche una mappa e persino la base del piede…

Divertiti a cercare tanti altri esempi di parole polisemiche!